Diminuite le pene ai rapitori di Toto
Diminuite le pene ai rapitori di Toto Il bimbo (5 anni) preso al bar Diminuite le pene ai rapitori di Toto Accadde un anno fa in corso Regina - Fu un sequestro «semplice», non estorsione s a o Il 2 aprile dello scorso anno Salvatore Priolo. 5 anni, fu rapito davanti al bar del padre Orfeo in corso Regina 171: gli agenti della mobile lo liberarono 5 giorni dopo in un alloggio di corso Molise 30. Un mese dopo i cinque componenti della banda furono condannati in tribunale per direttissima. Le pene: 24 anni di carcere ad Antonio Di Falco, organizzatore del rapimento. 22 anni ad Antonio Gallo, un anno in meno per Nunzio Ferrante (allora latitante e arrestato mesi dopo). 18 anni ad Enzo Valente. 19 a Rita Lauro, titolare dell'alloggio di corso Molise 30. Il tribunale ritenne i cinque responsabili di sequestro di persona a scopo d'estorsione. L'altra sera, al processo d'appello, il colpo di scena. I giudici, accogliendo le tesi dei difensori, hanno derubricato il reato da sequestro di persona a scopo di estorsione in sequestro di persona semplice con forti riduzioni di pena. Questa la sentenza. Due anni e mezzo per Rita Lauro. Enzo Valente e Antonio Gallo. 5 anni per Nunzio Ferrante. 9 per Antonio Di Falco. Gli ultimi due. che si erano fatti consegnare dal padre e dallo zio Fiorenzo del piccolo Toto 40 milioni (poi recuperati quasi tutti), sono stati condannati anche per estorsione (Di Falco, da solo, doveva rispondere anche del possesso di due pistole). I difensori Geo Dal Fiume i mi iiiiiiiiiiiiiiiini lilllll((hslnsFgla (per Rita Lauro). Mittone (Gallo). Tartaglino (Valente) hanno sostenuto che i loro assistiti non sapevano nulla dell'intenzione del Di Falco in particolare di tenere il bambino per convincere il padre a saldare un vecchio debito (Di Falco: «Mi doveva 250 milioni, gli altri non c'entrano»). Per i legali di Di Falco e Ferrante, avvocati Foti e Zancan. i due imputati non presero Toto con l'intenzione di estorcere denaro. L'idea di chiedere il saldo del debito al padre venne dopo. I giudici d'appello (pres. Ribet) hanno accolto questa tesi.
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