Il Pantheon vietato ai Savoia di Arturo Carlo Jemolo

Il Pantheon vietato ai Savoia FIORENTINO SULLO RISPONDE A JEMOLO Il Pantheon vietato ai Savoia Signor Direttore. ho letto su La Stampa di domenica 29 marzo un breve, ma risoluto, intervento del maestro Arturo Carlo Jemolo del quale, come Gli ho scritto in un recente messaggio in occasione del novantesimo compleanno, sono da tempi lontani ammiratore, come cattolico progressista e come uomo di cultura sempre coerente nell'azione — «Ma il Pantheon no». Mi sento costretto a dissentire sull'argomento, perché appartengo a quei parlamentari che hanno firmato la petizione per la traslazione delle salme di Vittorio Emanuele III e di Elena di Savoia al Pantheon. Nel 1946 fui eletto alla Costituente a 25 anni e feci aperta campagna per la Repubblica, pur militando nella democrazia cristiana, candidato in un Collegio. Avellino-Salerno, orientato a favore delle tesi monarchiche. Ciò non mi impedisce, ora. di ritenermi ancora buon repubblicano prendendo posizione diversa dal professor Jemolo. Non mi sembra infatti che siano argomenti buoni i Suoi per discriminare la salma di Vittorio Emanuele III dai Suoi predecessori giudicando l'ultimo Re d'Italia esclusivamente perchè indegno, da un'ora imprecisata, tra il 1922 ed il 3 gennaio 1925 e sino al 25 luglio 1943 o all'8 settembre! Sia pure per meriti e demeriti alterni, i presenti ed i posteri siano liberi di valutare, sema odiose discriminazioni sui resti mortali, il terzo Re d'Italia al confronto dei primi due Re! E" costume dei popoli civili, anche dopo le rivoluzioni — dal popolo sovietico al popolo cinese, dalla recente rivoluzione egiziana alla ancora più recente rivoluzione greca — di non infierire sulle salme dei Trapassati Monarchi, anche se nelle loro Enciclopedie giudicano negativamente i defunti. Le mie visite, al Cremlino, a Pechino ed in tanti altri Paesi, me ne persuadono. ' Riguardo ad un altro aspetto, la Repubblica è stata proclamata in Italia con uno scarto limitato di voti. Sono sicuro che. nonostante i non lievi difetti esistenziali della nostra Repubblica democratica, se oggi si tentasse un referendum istituzionale, i fautori del ritorno, non dirò dei Savoia, ma dell'istituzione monarchica, si troverebbero in minoranza, ma ben lontani dalle vette del 1946! Temo, invece, che inutili gesti di discriminazione, come quelli di confinare la sepoltura nella tomba di famiglia di Superga. purché non al Pantheon, sarebbero non favorevoli al giudizio sui reggitori della Repubblica. Mi meraviglia, al contrario, che il professor A.C. Jemolo ci inviti a rivedere la Costituzione «a favore» di Umberto di Savoia. Perché solo cosi, con la revisione appunto della XIII Norma transitoria e finale della Costituzione, sarebbe possibile che si attui il Suo auspicio, che suona letteralmente: «Rirorni Umberto in Italia, e vivrà da cittadino esemplare, non ne dubito; ma non si rivolga ad un caro Pertini». Infatti, il presidente Pertini. comunque scongiurato, non potrebbe modificare le norme costituzionali (non devo spiegare che le norme sono transitorie solo in quanto regolano il passaggio da un regime istituzionale ad un altro), che vorrei ricordare nei commi che ci interessano: «/ membri e i discendenti di Casa Savoia non sono elettori e non possono ricoprire uffici pubblici, né cariche elettive.. -Agli ex re di Casa Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi sono vietati l'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale.. Si sentirà Jemolo di sugge rire a Pertini. con un messag gio. di proporre una revisione costituzionale, affinché l'erede, non so come dire, «sbarazzino». Vittorio Emanuele, soggiorni in Italia? RingraziandoLa. Le invio i miei cordiali saluti. Fiorentino Sullo Presidente della Commissione Lavori Pubblici della Camera

Persone citate: Elena Di Savoia, Fiorentino Sullo, Pertini, Savoia, Vittorio Emanuele Iii