Ombre d'una follia omicida tra il cinema e la realtà di Furio Colombo

Ombre d'una follia omicida tra il cinema e la realtà Ombre d'una follia omicida tra il cinema e la realtà NEW YORK. — Ha sparato contro il teleschermo? Ha sparato contro il simbolo celebre per uccidere l'ossessione, non dell'uno o dell'altro divo dei media, ma di chiunque? Il ragazzo Hinckley, imputato del tentato omicidio di un Presidente, è chiuso in una cella d'isolamento dentro un campo dei marines, a trenta miglia da Washington e lontano dai media e dal mondo, ma forse non dai demoni che l'assediano. Gli investigatori ci danno notizie di questo curioso e persistente incrociarsi del cinema e della vita nell'ultima America. Di là dalla strada cade sotto i colpi di un pazzo un Presidente che è stato attore di cinema. Di qua, mischiato chissà come fra i giornalisti, apre il fuoco un giovane folle che pare abbia rivelato al primo interrogatorio il nome della sua follia, Jodie Foster. Jodie Foster, che adesso è al primo anno di college, era la giovanissima prostituta del film Taxi driver, una attricetta acerba e celebre che nel film di Scorsese induce il protagonista De Niro, già isolato in un mondo di demoni e di follia, a diventare assassino. Da una parte un Presidente attore cade come in un film (è stato osservato che la sequenza è identica a quella di un celebre film di fantapolitica interpretato da Warren Beatly). Ma a far fuoco è un giovane che si muove come in un film. Diranno di lui i testimoni che si comportava in modo strano. «da pazzo», che era riuscito a penetrare nell'area stampa, dove non avrebbe dovuto stare, proprio come il protagonista di Taxi driver, che dice subito, alle prime domande, adi vivere con la testa dentro un sacchetto di plastica in cui intende morirei. Quel sacchetto di plastica è il cinema, dentro c'è un viso, la Foster, e un pensiero fisso. Dice il ragazzo Hinckley che il Presidente Reagan. evidentemente con un gesto che ai celebri dello schermo è sempre possibile, gliel'ha portata via. Lui però spara non solo per questo. Spara, proprio come il De Niro di Scorsese. soprattutto per farsi uccidere. O almeno per rompere il cerchio audistico di solitudine popolata di irr magini artificiali che ormai e la sua vita. Nel darci queste notizie, nel descriverci un mondo in cui vita e cinema, vicende reali e teleschermo, si incrociano con l'evidenza di certi inquinamenti dell'aria o dell'acqua, tante volte annunciati dai profeti di sventura che poi diventano veri all'improvviso e la gente davvero si ammala, i commentatori e gli agenti dell'Fbi non sembrano essersi accorti che la catena degli incroci, affascinanti e sinistri, tra vita e cinema, continua. Mentre il giovane Hinkley offriva, a quanto ci dicono, la sua distorta e incredibile confessione, a Hollywood, nella cerimonia degli Oscar, quasi tutti i premi venivano dati al film Ordinari People. storia di un adolescente ricco, isolato e incompreso, deciso a distruggersi, che solo un miracolo alla fine (un miracolo è uno psichiatra straordinario) salva dal suicidio. La sera degli Oscar bastava cambiare canale, tra una stazione e l'altra, per avere in modo diretto e fisico il senso di questa strana e inquietante coincidenza. Ma perché gente così seria come gli agenti dell'Fbi ci fanno avere notizie così irrilevanti come «la confessione del ragazzo su Jodie Foster»! Perché provocano, per pura disattenzione, certo, la corsa delle telecamere nel campus universitario dove la ragazzina adesso studia e vive, «per avere una dichiarazione»! Che cosa fanno quei riflettori, di notte, sulla faccia confusa della divetta che è già stata interrogata dalla polizia, che ha già mostrato una lettera ricevuta dal povero Hinckley, ha già avuto ordine di non dire nulla agli amici o ai giornali, è già stata posta sotto la protezione di agenti del servizio segreto? Non bastava che ci avessero detto: il ragazzo sta male, è chiaramente pazzo, lasciando passare del tempo prima di divulgare il dettaglio (l'immagine della Foster), di questa follia, evitando che i inedia si scatenassero su questo dettaglio? Viviamo in un mondo di risorse incredibili. Il pensiero malato di un uomo (restiamo per ora ai verbali che ci vengono mostrali) può essere trasformato due volte in immagine: una volta nella sequenza dei sei colpi che falciano il Presidente, il suo addetto stampa e i due poliziotti davanti all'albergo Washington Hilton. Un'altra volta quando fanno diventare l'idea folle un corpo e un volto, come nel famoso libro L'illusione di Morbi, diffondendo il volto di Jodie Poster e mandando, con quell'annuncio, le telecamere di mezza America a filmarlo. In questo modo, ciò che è solo un particolare, chissà se importante, di una mente probabilmente devastata dalla malattia, diventa il riferimento sia per il tempo libero'di miiioni di spettatori che per il lavoro di tutta un'inchiesta giudiziaria. Furio Colombo Jodie Foster

Luoghi citati: America, Hollywood, New York, Washington