In Thailandia il premier nen si piega ai golpisti

In Thailandia il premier nen si piega ai golpisti La famiglia reale sarebbe con lui In Thailandia il premier nen si piega ai golpisti Da una base militare rivolge proclami radio al Paese - Buona parte dell'esercito lo appoggia - Lo scontro è inevitabile? BONGKOK II th ii h i è ttIl Citt iluionario BONGKOK — II putsch in Thailandia non è completamente riuscito. Il vicecomandante in capo dell'esercito, generale Sant Chitpatima. che all'alba di ieri ha spodestato il primo ministro Prem Tinsulanond, non ha trascinato dalla parte dei golpisti tutte le forse armate, che ora sono spaccate in due. Il premier, che secondo il primo annuncio si era dimesso, ha rifiutato di riconoscere il «Comitato rivoluzionarioche ha preso il potere, e si è ritirato, sembra con la famiglia reale, in una base militare, minacciando l'uso della forza per restituire il potere al governo legittimo. Nella capitale la vita è continuata normalmente, i negozi e gli uffici sono rimasti aperti, il traffico è continuato caotico come sempre. Soltanto intorno agli edifici governativi, al Parlamento, alle sedi della radio e della tv sono state fatte affluire truppe e mezzi corazzati, ma con discrezione. Dopo una riunione, il -Comitato rivoluzionario- ha spiegato in un comunicato alla radio di aver preso il potere per il «deterioramento» della situazione economica, sociale e morale del Paese. Ha promesso il ripristino della democrazia e libere elezioni «una volta tornata la stabilità.», si è impegnato a rispettare la Carta delle Nazioni Unite e tutti gli accordi e i trattati conclusi. Ha annunciato la sospensióne della Costituzione, lo scioglimento del Parlamento e del Consiglio dei ministri, e ha invitato la popolazione ad evitare assembramenti. Prem — ha aggiunto — è agli arresti domiciliari. Poche ore dopo, però, il primo ministro deposto ha letto un proclama alla radio di Korat, nel Nord-Est del Paese, a 400 chilometri da Bangkok, sede della Seconda Regione Militare. Tinsulanond ha negato di aver rassegnato le dimissioni e ha affermato che «né la polizia, né le forze armate hanno dato appoggio al colpo di Stato». E ha continuato: «In questo momento, il re e la regina si trovano al quartier generale della base aerea di Korat». Re Bhumi- pdpcsddnnarumo poi. che si è sempre astenuto da ogni intervento negli affari politici, subito dopo il golpe avrebbe avuto un colloquio a palazzo reale con il primo ministro. Questi ha lasciato la capitale in elicottero, e sarebbe stato raggiunto poche ore dopo dalla famiglia reale. Nel suo proclama Prem Tinsulanond ha ordinato ai soldati che hanno appoggiato il golpe di rientrare immediatamente alle loro unità: «Non lo dirò una seconda volta: soldati che avete sbagliato, tornate alle vostre caserme. Le persone che sostengono di aver creato un "Comitato rivoluzionario" sono nell'illegalità». Radio Bangkok ha intimato a tutte le emittenti locali di sospendere le trasmissioni ma quella di Korat ha continuato a lanciare i proclami di Prem. Ha diffuso un comunicato firmato da alti ufficiali dell'Aeronautica e della Marina secondo i quali le due armi non sono coinvolte nel putsch, anzi si «tengono pronte a correggere la situazione». Più tardi, il premier ha rivolto un ultimatum ai golpisti, intimando di aprire negoziati entro mezzanotte locale, le 5 di oggi in Italia. Re Bhumipol. se realmente fosse a Korat con il premier deposto, avrebbe così indicato alle Forze armate la via da seguire. Prem Tinsulanond avrebbe già iniziato alcune unità verso la capitale. Anche la Terza Annata (del Nord) e la Quarta (del Sud) sarebbero rimaste fedeli al primo ministro. Il generale golpista avrebbe richiamato truppe dal confine con la Cambogia per far fronte alla situazione. Il -Comitato rivoluzionario» non ha ancora diffuso i nomi dei suoi membri: questo dimostrerebbe l'incertezza della situazione. Subito dopo il proclama di Prem alla radio di Korat. il comandante della Seconda Regione Militare, generale Arthit Kamlangek, è stato destituito per non aver obbedito agli ordini del Comitato. A tarda sera, il primo ministro ha confermato che la Seconda, la Terza e la Quarta Armata e i capi di Stato Maggiore dell'Aeronautica e della Marina avevano raggiunto Korat dichiarandogli fedeltà. «Siamo pronti. La disciplina è molto buona, il morale è alto — ha detto —. Non ci vorrà molto per ristabilire l'ordine». Il generale Chìtpadima avrebbe l'appoggio della maggior parte degli ufficiali riformisti chiamati in Thailandia ■■Giovani Turchi-, con riferimento agli autori della rivoluzione di Kemal Atatùrk, ma sarebbe profondamente inviso agli ufficiali di alto grado. e. st.

Persone citate: Arthit Kamlangek, Kemal Atatùrk, Prem, Prem Tinsulanond, Quarta, Sant Chitpatima

Luoghi citati: Bangkok, Cambogia, Italia, Thailandia, Thailandia ??giovani Turchi