Per la miniriforma delle pensioni un altro rinvio: tuffo è in alto mare

Per la miniriforma delle pensioni un altro rinvio: tuffo è in alto mare Forlani cercherà di mettere accordo tra i ministri e tra i 4 partiti Per la miniriforma delle pensioni un altro rinvio: tuffo è in alto mare DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Tutto in alto mare per la mini riforma delle pensioni. Con ogni probabilità sarà Forlani in persona ad intervenire per mettere d'accordo ministri e partiti della maggioranza sul provvedimento arenatosi in Parlamento. E' stato il ministro per la Funzione Pubblica. Darida. a chiedere il rinvio della discussione alla Commissione Affari costituzionali della Camera che ieri avrebbe dovuto esprimere un parere più «morbido» dopo quello pesantemente critico di 20 giorni fa. Il governo appare intenzio-" nato a prendere tempo in attesa che il Presidente del Consiglio convochi in una riunione apposita i ministri direttamente interessati e cioè Foschi. Andreatta e Darida. per ridiscutere ed eventualmente correggere il disegno di legge. I punti essenziali della miniriforma sono l'elevazione del tetto delle pensioni, a partire dal primo gennaio, a 18 milioni e mezzo; l'aumento delle pensioni minime di 1500 lire; il prepensionamento dei dipendenti delle aziende industriali in crisi: snellimento delle procedure Inps per la liquidazione delle pensioni: l'assunzione di circa 10.000 dipendenti all'Inps. Le discussioni fra i ministri e fra i partiti hanno di fatto bloccato l'iter del provvedimento. «Alcune .forze politiche — ha osservato ieri il repubblicano Del Pennino — pretendono di avere sempre la botte piena e la moglie ubriaca, cioè aumentare i propri consensi elettorali e apparire come riformisti dei vari carrozzoni tipo Inps*. Una frase che sarebbe stata interpretata come una critica ai socialisti. Secondo alcuni osservatori, infatti, l'assunzione o la promessa di un posto sotto elezioni sarebbe un colpo elettorale non indifferente. Fatto sta che neppure i ministri sono d'accordo tra loro. Darida. ad esempio, considera pericolosi alcuni principi in tema di pubblico impiego contenuti nella legge (in particolare la norma che demanda alla contrattazione con il sindacato l'organizzazione degli uffici Inps). Perplesso sarebbe anche il ministro del Tesoro Andreatta per ragioni di compatibilità finanziaria. Favorevole il ministro del Lavoro Foschi in quanto tra le altre cose la legge agevolerebbe l'alleggerimento dei costi di molte imprese, attraverso il prepensionamento, con il minimo danno per i lavoratori. Ancora più variegato il panorama parlamentare. Decisi ad approvare il provvedimento senza modifiche sono i socialisti — in particolare il presidente della Commissione Lavoro. Salvp'ore — e il relatore democristiano Cristofori. Sostanzialmente contrari, per motivi di legittimità costituzionale, il socialista Bassanini e il repubblicano Del Pennino. Modifiche chiedono pure i comunisti. Ancora un rinvio, dunque, in seguito all'annullamento dell'audizione di Darida e Andreatta chiesta dai comunisti e accettata dagli altri gruppi. Oggi la Commissione Lavoro, che è appunto in attesa del nuovo parere della Commissione Affari costituzionali, non potrà svolgere la sua attività.

Luoghi citati: Roma