I direttori di carcere al governo «Vogliamo strutture più moderne»

I direttori di carcere al governo «Vogliamo strutture più moderne» Oggi s'incontrano con il sottosegretario I direttori di carcere al governo «Vogliamo strutture più moderne» ROMA — Un nuovo incontro tra il sottosegretario Gargani e i rappresentanti del personale direttivo dell'amministrazione carceraria (Anfdap) e del sindacato libero nazionale (Silinate) si svolgerà oggi al Ministero di Grazia e Giustizia. L'incontro fa seguito a quello conclusosi martedì a tarda ora. il secondo dall'inizio delle consultazioni, dedicalo essenzialmente all'esame degli aspetti normativi delle richieste del personale civile del settore penitenziario, che nei giorni scorsi aveva minacciato uno sciopero, differito all'I 1 aprile dopo l'apertura delle trattative. «Deve essere chiaro — dicono i sindacati — non vogliarno solo soldi. Il nostro obbiettivo principale è la realizzazione di una amministrazione penitenziaria più moderna ed efficiente, le nostre carceri sono nel complesso indietro di una ventina di anni rispetto al settore minorile, nel quale qualche progresso è stato compiuto-. I dirigenti dell'Anfdap. sulla strada da percorrere non hanno dubbi e lo hanno fatto presente anche martedi al sottosegretario Gargani: decentramento amministrativo, smilitarizzazione degli agenti di custodia, costituzione di un'unica struttura amministrativa che comprenda tutto il personale che opera nelle strutture penitenziarie, dai direttori al personale cosidetto di supporto (assistenti sociali, ragionieri, infermieri.operai ecc.). possibilità per il personale direttivo di frequentare corsi di aggiornamento anche all'estero, nonché miglioramenti retributivi che tengano conto delle particolarissime condizioni in cui l'operatore penitenziario 6 costretto ad agire e che non sono adeguamente remunerate dalla attuale indennità di cui si chiede un aggiornamento. Il nodo principale è costituito dal decentramento. L'Anfdap chiede che sia attualo un progetto, firmato due anni fa dall'allora direttore generale degli Istituti di prevenzione e pena Altavista, e che «finora non ha mai varcato le soglie del ministero*. «Bisogna costituire — so¬ stengono i dirigenti dell'Anfdap — organismi intermedi, su base regionale, tra il centro e la periferia. Il collegamento ora è affidato solo a nove ispettori distrettuali per tutte l'Italia che hanno prevalentemente mansioni ispettive*. Il progetto di Altavista prevede, invece, la creazione di provveditorati regionali che cumulino con le competenze ispettive quelle organizzative e di coordinamento. Le difficoltà nascono soprattutto dal ministero della Funzione pubblica, dove si stenta a riconoscere la particolarità delle funzioni del personale penitenziario e dove si tende a inquadrare il problema nel più ampio contesto della riforma della pubblica amministrazione. «E di questo avviso — affermano i responsabili dell'Anfdap —sono anche i sindacati confederali che al nostro settore hanno dedicato finora ben poca attenzione*. I civili che operano nel settore carcerario sono meno di 3500. I direttori dovrebbero essere circa 365 ma ne mancano una sessantina per completare gli organici.

Persone citate: Altavista, Gargani

Luoghi citati: Italia, Roma