Haig decise l'emergenza mentre Reagan era grave di Ennio Caretto

Haig decise l'emergenza mentre Reagan era grave Affiorano i retroscena di ore drammatiche a Washington Haig decise l'emergenza mentre Reagan era grave Il Presidente arrivò in ospedale in condizioni molto critiche - Tempestiva trasfusione, poi la netta ripresa - Il segretario di Stato al centro di polemiche, subito soffocate da Reagan, per la temporanea «presa di potere» alla Casa Bianca DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Una sorta di succursale della Casa Bianca, con una segreteria, un centralino telefonico e un ufficio del servizio segreto si è formata all'ospedale della Georgetown University di Washington, nell'ala che ospita il presidente Reagan. Il Capo dello Stato americano, in rapido e costante progresso — ieri si è alzato brevemente dal letto per la prima volta — ha anche chiesto che venga installato un circuito radiotelevisivo che gli consenta di comunicare -direttamente con chiunque nel mondo». Reagan. che continua a scherzare coi medici e i consiglieri, intende rimanere sotto osservazione al massimo una decina di giorni: nel frattempo, governerà dall'ospedale, delegando al vicepresidente Bush l'amministrazione. Le condizioni del Presidente, la cui ferrea fibra si manifesta anche nel rifiuto di alleviare con farmaci il dolore dell'operazione, non destano quasi più allarme. Nelle parole del dottor O'Leary, che tiene i rapporti con la stampa, egli «non è in grado di lavorare 18 ore al giorno... Ma ha già recuperato tutte le capacità decisionali». Coi progressi segnati anche dagli altri due feriti, l'agente segreto McCarthy e il poliziotto Delahanty, il trauma causato alla superpotenza dall'attentato a Reagan si sta dunque spegnendo. Mentre si sviluppano le indagini sui moventi di Hinckley — avrebbe voluto apparire un eroe agli occhi dell'attrice bambina Jodie Foster — la vita politica, economica e sociale torna alla normalità. Palese è lo sforzo del Capo dello Stato americano di dimostrare al mondo che la macchina governativa non si è mai fermata, e che da ieri egli ne ha riassunto il controllo. Martedì sera. Reagan ha voluto addirittura inviare un augurio a Hollywood per gli Oscar. Dietro il messaggio vi sono agghiaccianti retroscena emersi solo nelle ultime 24 ore. Il primo è che, nel periodo immediatamente successivo all'attentato, il Presidente ha corso rischi gravissimi, tanto che il gabinetto si è tenuto pronto a sostituirlo col vicepresidente Bush. Il secondo è che. come già accadde per l'assassinio di John Kennedy il 22 novembre del '63, i servizi segreti hanno temuto un complotto, nella maggioranza di ispirazione cubana. Il terzo retroscena è che il segretario di Stato, il generale Haig. che aveva assunto il comando della situazione, ha fatto pervenire al Cremlino l'avvertimento che «non tentasse avventure», e si è sincerato che fossero «operativi» i piani per una rappresaglia atomica a un attacco. Il medico di guardia al pronto intervento dell'ospedale della Georgetown University, il dottor O'Neill. ha fatto importanti rivelazioni sullo stato di Reagan al momento del ricovero. «Il Presidente è entrato camminando, reggendosi alle guardie del corpo», ha dichiarato. -Stava molto male: non riusciva a respirare, sputava sangue, aveva la pressione vieppiù bassa. Tra le misure immediate, cruciale fu la trasfusione sanguigna: prima dell'intervento chirurgico, fummo costretti a cambiargli quasi metà del plasma». Se fosse entrato in trauma clinico, se il sangue cioè non avesse ricevuto ab bastanza ossigeno e altro nutrimento, sarebbe stato impossibile salvarlo. Il medico ha elogiato la prontezza del capo degli agenti. Parr. che ha diretto l'auto di Reagan al l'ospedale prima ancora che fosse scoperta la ferita. Il massimo riserbo viene mantenuto sui sospetti del complotto. Qualche settimana fa. il corrispondente da Miami del quotidiano venezolano El Mundo, aveva scritto che Castro preparava un attentato al Presidente. Nonostante la smentita dell'Avana, il giornalista. Oliano Montez. era stato interrogato dall'Fbi. Ufficialmente la Cia nega di seguire questa pista: s'interessa invece delle lettere scritte da John Hinckley a Jodie Foster. Ma nell'albergo di Washington, dove l'attentatore aveva sostato, è stata snsgldc scoperta una foto dell'assassino di Kennedy. Oswald. e si sa che agenti stanno indagando a Miami e a Los Angeles. Anche sull'allarme atomico di Haig la Casa Bianca è reticente. Al seguito del Capo dello Stato, vi è sempre, tra gli altri, il colonnello Mutati con una valigetta chiamata «football», che contiene i piani di eventuali rappresaglie nucleari. Un secondo ufficiale delle Forze Armate, con identica cartella, accompagna il vicepresidente. Quando Rea- gan fu ferito. Bush si trovava nel Texas. Haig accorse allora alla Casa Bianca e si sincerò che in caso di necessità i codici segretissimi del «football» fossero immediatamente disponibili. In quelle ore. sembrava probabile l'invasione sovietica della Polonia. Di qui la decisione del segretario di Stato, peraltro non confermata dalla Casa Bianca, di prevenire equivoci. Su che cosa esattamente accadde nella situation room tra le 14,35 quando vi fece ingresso Haig, 5 minuti soli dopo l'attentato, e le 19.05. quando vi arrivò Bush, fervono in America le polemiche più aspre. Lo stanzone, che serve da quartiere generale nelle crisi e nelle guerre, è situato nei sotterranei della Casa Bianca. E' certo che il segretario di Stato convocò l'intero gabinetto, il cui voto è necessario per togliere i poteri al Presidente in caso di incapacità e per conferirli al vicepresidente. Pare che Haig e il ministro della Difesa Weinberger si siano scontrati su questi e altri punti. In una contingenza militare, in base a un decreto di Eisenhower. sarebbe il leader del Pentagono ad assumere il comando, e dopo di lui verrebbe il comandante delle Forze Armate. Il direttore della Casa Bianca Baker e quello del Consiglio di sicurezza nazionale. Alien, hanno smentito lo scontro, ma hanno ammesso di essersi pronunciati per il segretario di Stato. Stando alla legge federale, oltre che dal vicepresidente ? è preceduto nell'ordii. successione dai due leaders della Camera e del Senato. Neppure questi interventi pacificatori hanno dissipato i dubbi sul ruolo di Haig. Il segretario di Stato, di recente, era stato privato dal presidente Reagan dell'autorità di gestire le crisi più gravi della politica estera, autorità affidata a Bush. Molti hanno interpretato il suo comportamento come una riaffermazione di potere personale. Se cosi fosse, prima o poi il segretario di Stato dovrebbe rassegnare le sue dimissioni. E' quello che la Casa Bianca dimostra di voler evitare. Ennio Caretto (Altri servizi a pag. 5)

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