Progetto Andreatta sui tagli Ticket-scuola, rinvio contratti di Emilio Pucci

Progetto Andreatta sui tagli Ticket-scuola, rinvio contratti Forlani si è incontrato con i sindacati e la Confindustria Progetto Andreatta sui tagli Ticket-scuola, rinvio contratti Si prevede anche un ticket ospedaliero (per i redditi medio alti) e l'aumento di tutti i contributi Inps, in misura maggiore per agricoltori e artigiani - Dissensi tra i ministri - Prima della decisione il governo rivedrà Cgil, Cisl e Uil ROMA — «Mi aspettavo maggiore determinazione e chiarezza da parte del governo». La dichiarazione stupita di Emo Mattina, segretario confederale della Uil, sintetizsa con efficacia l'inconsistenza del vertice di ieri a Palazzo Chigi tra Forlani e la delegazione sindacale guidata da Lama. Camiti e Benvenuto. Presenze così autorevoli, si pensava, avrebbero dovuto far cadere ogni velo sul mistero che ancora circonda i tagli alla spesa pubblica 14-5 mila miliardi), piatto forte della «fase due» della manovra economica. L'incontro, invece, è risultato poco meno che interlocutorio. Non è successo niente. Nelle due ore e mezzo di colloqui, il presidente del Consiglio ed i ministri presenti — Andreatta, Reviglio e Nicolazzi — si sono limitati a prendere nota «con interesse» delle risoluzioni scaturite dal direttivo sindacale dell'altra sera (in particolare, la contestualità tra le misure congiunturali e quelle strutturali). Per contro, hanno fornito vaghe indicazioni sui provvedimenti all'esame della prossima seduta di governo, la cui convocazione slitterà, bene che vada, alla settimana entrante. Il ministro del Tesoro. Andreatta, ha comunque fatto presente di aver definito un documento articolato in una trentina di punti, dove si approfondiscono tutte le possibili ipotesi di risparmi e di tagli della spesa pubblica, agendo soprattutto sui settori della previdenza (aumento contributi Inps). della sanità (ristrutturazione del ticket sui medicinali) e della finanza locale. Non mancano gli inasprimenti tariffari e parafiscali, sia pure limitati. Questo ventaglio di ipotesi, molte delle quali tra di loro alternative, è da ieri sera all'esame dei ministri finanziari per la scelta finale. Nell'incontro con i sindacati, invece, è stato appena sfiorato il tema della scala mobile. Si dice addirittura che ad introdurre il discorso siano stati ieri gli stessi leaders sindacali, i quali avrebbero ricordato a Forlani la disavventura del governo belga sulla contingenza. Il presidente del Consiglio, nella replica, avrebbe negato qualsiasi intervento d'autorità per gli eventuali ritocchi, sollecitando al tempo stesso l'apertura di una trattativa tra le parti sociali. Il «summit» si è poi concluso con l'impegno di un nuovo incontro prima del Consiglio dei ministri. I silenzi di Forlani e le frasi a metà dei ministri hanno dato l'impressione di contrasti ancora forti all'interno della coalizione governativa su come procedere al contenimento del deficit pubblico, con conseguente sfilacciatura della maggioranza. Un pericolo che il segretario repubblicano Spadolini ha ieri chiaramente avvertito. Una nota ufficiale della segreteria del suo partito invita infatti il governo a fare presto. «Decisioni tempestive e coraggiose — ha dichiarato ieri Spadolini — si impongono al quadripartito in materia di consistenti tagli alla spesa pubblica. Le tensioni inflazionistiche si accentuano di giorno in giorno, insieme con la esasperata indicizzazione di una serie di costi. Il varo del piano a medio termine perderebbe ogni significato e valore se non fosse accompagnato contestualmente e senza ingiustificate dilazioni da misure atte a contenere i varchi ormai incontrollabili della spesa pubblica parassitaria e improduttiva». // tono duro di Spadolini lascia chiaramente intendere che la necessità di rigore potrebbe anche spingere il pri a lasciare il governo in caso di ulteriori tentennamenti o cedimenti. La sferzata del leader repubblicano è servita almeno ad accelerare i tempi. I ministri finanziari (assente il solo La Malfa, ancora all'estero e sostituito da Compagna) sono tornati a vedersi ieri pomeriggio a Palazzo Chigi, subito dopo il vertice con i sindacati. La discussione è andata avanti per ore. Anche se non tutte le divergenze sono state appianate, i ministri hanno raggiunto un orientamento di massima a procedere su questi punti. Inps. Dovrebbero aumentare tutti i contributi, in misura maggiore quelli dei coltivatori diretti e degli artigiani. Per non gravare sulle imprese, si procederebbe ad una parziale fiscalizzazione degli oneri impropri ». Sanità. // ticket sui medicinali sarà riinsto, con inasprimenti per gli assistiti con redditi medio-alti ed esenzioni totali, invece, per le categorie meno abbienti. Non dovrebbe invece esserci il ticket ospedaliero, ma in questo punto i ministri sono divisi: c'è chi vuole introdurlo per gli ammalati con un reddito superiore ai 20 milioni. Ministeri. Tagli del 2% delle spese correnti, per un importo pari a poco più di 2000 miliardi. Finanza locale. E' previsto il taglio del fondo statale di dotazione. Si parlava di almeno 500 miliardi, ma ci sono fortissime resistenze da parte dei Comuni. Contratti. La convenzione con i medici slitterebbe a luglio. Stesso discorso per il settore scuola così come l'apertura dei rinnoin contrattuali nel pubblico impiego. I sindacati però non vedono di buon occhio questa manovra. Scuola. C'è anche un'ipotesi che stabilisce un inasprimento delle tasse scolastiche (una sorta di ticket) per i ceti medio-alti. A tarda sera una delegazione della Confindustria guidata dal presidente Merloni è giunta a Palazzo Chigi per partecipare — a quanto ha lasciato intendere lo stesso presidente dell'organizzazione imprenditoriale — alla riunione dei ministri finanziari. Emilio Pucci

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