Slitta ancora il Consiglio e già arriva la «stangata dei ministri strisciante» di Emilio Pucci
Slitta ancora il Consiglio e già arriva la «stangata dei ministri strisciante» Sabato o la settimana prossima la decisione sui tagli alla spesa Slitta ancora il Consiglio e già arriva la «stangata dei ministri strisciante» ROMA — Il governo non sembra avere ancora le idee chiare su dove e come operare i tagli alla spesa pubblica. Nonostante le dichiarazioni distensive, le divergenze all'interno della coalizione non sono state del tutto appianate. Anche l'ipotesi di una -potatura' del 2 per cento delle spese dei singoli ministeri, dopo una favorevole accoglienza, presenta non poche difficoltà, come è detto in un altro servizio. Ed ecco perché, non appare improbabile un ulteriore slittamento (a sabato o alla settimana prossima) del consiglio dei ministri, in programma per domattina. La seduta potrebbe tenersi lo stesso ma avere un carattere interlocutorio sui tagli. Dovrebbero invece passare le misure di sostegno per l'export e la Finsider. Questo stato di confusione favorisce, però, una sorta di -stangata- tariffaria strisciante. Si moltiplicano infatti i segnali e le richieste di rincari. Il ventaglio è ampio: telefono, luce, biglietto del bus. generi alimentari, medicinali e, naturalmente, la benzina, il cui ulteriore aumento di prezzo (25-30 lire il litro) è sollecitato dall'unione petrolifera. Intanto, la contingenza galoppa: per maggio già si profila uno scatto record di 13 punti. L'obiettivo del governo di conte¬ nere l'inflazione può dirsi per il momento completamente fallito. Ecco, in dettaglio, i punti della probabile -stangata-. Benzina — -Quota 900- si avvicina pericolosamente. I petrolieri hanno infatti chiesto un adeguamento, causa la nuova quotazione del dollaro, di 20-30 lire il litro. La decisione spetta al Cip che dovrebbe riunirsi quanto prima. La -super- salirebbe così a 890-900 lire il litro. I ritocchi riguarderebbero, sia pure in misura minore, anche il gasolio e gli altri prodotti petroliferi. Viene invece escluso dal ministero delle Finanze un aumento di 50 lire che comprenderebbe una quota fiscale per -aiutare- il governo nei tagli alla spesa pubblica. Telefono — II ritocco del 12 per cento è stato già annunciato. Ora si attende il disco verde dal Cip. Luce — // caro-petrolio comporterà a breve anche un ritocco al -sovrapprezzo termico- non inferiore alle 10 lire a chilowattora. Ma si potrebbe arrivare anche a 20 lire. Bus — Inasprimenti tra le 50 e le 100 lire sono da tempo previsti per sostenere i deficitari bilanci delle aziende municipalizzate. Generi alimentari — Molti negozi stanno aumentando in questi giorni, da un minimo del 5 ad un massimo del 15 per cento, i listini dei prodotti alimentari e dei generi di prima necessità nel timore che il governo possa decretare un blocco dei prezzi. E' quanto sostiene l'Associazione nazionale cooperative di consumatori. Molti negozianti si difendono sostenendo che i ritocchi vengono direttamente applicati dalle case. Farmaci — Caduta l'ipotesi del ticket ospedaliero, resta in piedi quella di un aumento, più o meno contenuto, del ticket sui medicinali. L'operazione rientra nella manovra per ridurre la spesa pubblica. Previdenza — Sempre nel quadro dei tagli, si parla anche di un rincaro di tutti i contributi Inps. Ma la misura è osteggiata dagli imprenditori che vedrebbero accrescere il peso degli oneri impropri. Scala mobile — Si continua a discutere su una sua riforma, fortemente sollecitata dal ministro del Tesoro Andreatta. Comunque non c'è ancora stata alcuna consultazione, nemmeno a livello tecnico, con i sindacati. L'eventuale -raffreddamento- degli scatti dovuti ai rincari internazionali è una questione che si prolungherà nel tempo. Emilio Pucci
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