Eric Burdon, con rabbia contro i robot del futuro

Eric Burdon, con rabbia contro i robot del futuro Leggera Eric Burdon, con rabbia contro i robot del futuro CE' gente, ai concerti, che l'urlo di Freedom se lo sente ancora nelle orecchie. Era la canzone »New York 1963, America 1968*, e lascia capire quanto tempo sia ormai passato per la rabbia blues di Eric Burdon. Gli «Animals», di cui fu anima e voce, sono roba da museo: e anche i «War» che vennero dopo ebbero vita ormai coperta dalla polvere. Un sopravvissuto, insomma. Eppure, rieccolo qui dopo tanti anni con un disco pieno di nostalgia, di errori, di contraddizioni, ma anche di tanta rabbia. Pa¬ re una rabbia di quelle un po' fuori moda, tutta ideologica, che tuona col mondo robotico che ci stiamo preparando. E anche il sostegno musicale del gruppo tedesno che l'accompagna non si mostra adeguato a dar spessore a questa protesta violenta, incerto su quale strada prendere. Ma Eric Burdon riesce ugualmente a venirne fuori, tirando con furia la sua voce dentro i ricordi del blues e incalzando nella durezza del ritmo la linea espressiva della musica. Quello che colpisce, soprattutto, è il vigore rinnovato dei testi, attenti a riprendere i temi della critica orwelliana al futuro disperato della nostra «ultima corsa» (è il titolo del disco e del brano d'apertura, datato Primavera 1983), in una crisi che minaccia di travolgere le speranze dei lontani Anni Sessanta. La copertina del disco, disegnata dallo stesso Burdon, una volta tanto non è un involucro di plastica ma un'efficace illustrazione di ciò che la musica racconta. m. c. Eric Burdon, Fire Depl Las! drive. Ariola Ari 39074. m*fm

Persone citate: Burdon, Eric Burdon, Fire Depl Las, Freedom

Luoghi citati: America, New York