Sette note per inventare un racconto

Sette note per inventare un racconto Sette note per inventare un racconto LA Confédération des loisirs de l'esprit, fondata in Francia nel 1974, raccoglie le cinque federazioni di bridge, scacchi, dama, Scrabble e tarocchi. Il presidente Michel Bongrand ha recentemente dichiarato: «Il tempo libero cresce, si lavora sempre meno. Di questo passo, bisognerà pagare la gente perché giochi, a meno che la gente diventi intelligente, e impari a giocare per il semplice gusto di farlo». (.Le Monde»,28 febbraio). * * IN Spionaggio d'autore di Brian Garfield (»I classici dello spionaggio», Mondadori, L. 25001 si legge: «Kendig sta giocando, questa è la realtà. Ogni gioco che conosco è definito da regole, e le regole sono sempre arbitrarie. Kendig vuole dimostrarci che la sua abilità nel gioco è superiore alla nostra. Ha stabilito da sé le regole e ora le sta seguendo rigorosamente. Possono anche essere regole artificiose, o irrazionali, come dite voi, ma non lo sono forse le regole di ogni gioco? Kendig vuole provare che può vincere senza barare. E' l'unico modo per dimostrare che è il miglior giocatore. Capite, adesso?». Spionaggio d'autore è un buon romanzo, e si risolve interamente in una .dimostrazione» di questa definizione del gioco. Nota bene: questa è una definizione eccellente: AVEVAMO spiegato il 14 febbraio come si possa giocare cercando di scrivere in modo .chimico» o .musicale». Avevamo chiesto di cercare la più lunga parola italiana composta di sillabe corrispondenti ai nomi delle sette note. Detto così sembra complicato, ma vari lettori hanno capito subito e ci hanno scritto i risultati delle loro ricerche. Roberto Nencini (Bonontoli presso San Rocco a Pilli) e Vincenzo Vacca (Moncalieri) arrivano insieme a similare e solfare. Roberto aggiunge: l'amilasi, mimido, redo, redola, l'alare, attingendo a un doppio patrimonio: scientifico e di tradizione contadina (di lingua senese, beato lui). Vincenzo poi inventa una storia che coinvolge l'imperatore Do e un giovinetto (forse uno fra i suoi tanti figli). L'imperatore promette un regno a chi, bendato e fatto girare più volte su se stesso, riesca ad indicare, appena fermo, l'esatta posizione del sole. Il giovinetto pensa: .Do, re mi fa», e, additando, esclama: .Sol, là!». L'imperatore assente: «Si». Il merito di Vincenzo sta nell'aver cosi utilizzato le sette note nella loro giusta successione. Nedelia Tedeschi (Torino) scrive un racconto intimista di cui cito tre frasi: .Mi misi là, sol. Mire d'ore. Misi l'ala». La terza frase chiaramente vale .presi coraggio».

Persone citate: Brian Garfield, Michel Bongrand, Mondadori, Roberto Nencini, Vincenzo Vacca

Luoghi citati: Francia, Moncalieri, Pilli, Torino