«Facciamo cose insieme» ecco il segreto della Cee

«Facciamo cose insieme» ecco il segreto della Cee «Facciamo cose insieme» ecco il segreto della Cee La causa dell'Europa sarebbe morta da tempo se realmente per gli europei presentasse più inconvenienti che vantaggi. Invece, la grande maggioranza della gente dei 10 Paesi membri continua a credere in questa causa. Ma l'opinione pubblica dell'Europa Occidentale può sbagliarsi. E potrebbero aver ragione i laboristi britannici, i comunisti, francesi, il Pasok (partito socialista) greco, e quei norvegesi che nel 1972 hanno votato contro l'adesione del loro Paese alla Cee. Potrebbero avere ragione di diffidare di quel marchingegno multinazionale lacerato che si chiama Europa. Ebbene, si può dimostrare che queste persone hanno spesso buoni motivi per criticare, ma hanno torto. di non partecipare allo sforzo comune. D'altra parte, certi atteggiamenti cambiano. I comunisti italiani hanno finito per entrare pienamente nel gioco; il ministro degli Esteri norvegese ha recentemente sottolineato Y«interesse» del suo Paese per una più profonda cooperazione politica con la Cee, e Stoccolma guarda a Bruxelles con minor freddezza, malgrado la neutralità ufficiale. L'adesione greca, quella futura della Spagna, segnali provenienti da Cipro e dalla Turchia per un'associazione più completa sono altri indizi fra tanti di una speranza che continua. Una speranza, innanzitutto, di pace. Le ondate di nazionalismo, la guerra dell'Irlanda del Nord, il divorzio fra i due Belgi non impediscono che la pace sia stata quasi realizzata nella parte occidentale del continente. Certo, il dramma dell'Ulster umilia una comunità che si vuole senza frontiere; ma, al di là del terrorismo, l'Irlanda è riuscita a realizzare il suo progetto di dipendere meno dall'ex padrone britannico e di legarsi direttamente al continente. Più volte negli Anni Settanta i Paesi che hanno una frontiera alpina (Austria, Germania, Svizzera, Italia, Francia esclusa) hanno organizzato conferenze per migliorare le condizioni dei lavoratori immigrati. L'ispirazione era socialdemocratica, e ha creato un clima di maggior fiducia (corsi di lingua e alloggiamento provvisorio all'arrivo) che la Francia, sdegnosa, non ha realmente ottenuto. Il Terzo mondo Cambiamo argomento. L'operazione binazionale Concorde ha lasciato Parigi e Londra con pesanti oneri finanziari (non digeriti) sullo stomaco. Si era voluta rispettare la parità fra i due gruppi costruttori dell'aereo per quanto riguardava il numero dei posti di lavoro, i redditi e le tecnologie. Invece VAirbus, questo modello franco-tedesco per il quale non si sono cercati un giusto tornaconto per ciascuno, né il dosaggio paritario degli incarichi di progettazione e direzione, continua il suo volo trionfale, con oltre 400 apparecchi venduti o prenotati. Una sessantina di Paesi del Terzo Mondo (detti Acp, cioè d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico) hanno ottenuto dalla Comunità un sistema di scambi commerciali che rappresenta una delle più fruttuose iniziative realizzate in favore di coloro che non possono giocare al «Monopoli» mondiale. Le garanzie all'esportazione concesse con le convenzioni Lomé I e Lomé II hanno unito i Paesi europei della Cee (quelli che avevano posseduto colonie e gli altri) in un passo certamente delicato, ma positivo. Positiva anche la firma di accordi con la Romania e la Jugoslavia, accordi che superano le normali intese bilaterali e organizzano scambi con la Cee. Positivi i colloqui con altri gruppi di Paesi che si sentono in sintonia con l'idea comunitaria: l'Asean (Associazione dei Paesi del Sud Est Asiatico) e il Patto Andino (che la Bolivia ha abbandonato per tornare alla dittatura). La creazione àtWEurofer per iniziativa dei produttori d'acciaio della Comunità si è rivelata un fallimento, quando la crisi in questo settore industriale è divenuta particolarmente grave. Ed è stata una politica ufficiale basata su un articolo del trattato Ceca che ha permesso la soluzione meno peggiore: una riduzione obbligatoria per tutti, ma omotetica, della produzione, per tutto il tempo in cui il mercato sarà in difficoltà. La casa italiana Bresciani, la Klackner in Germania e alcune altre hanno in un primo tempo recalcitrato, poiché avevano buone vendite; ma la cura è poi stata accettata, e il peso dei licenziamenti è ora equamente ripartito. Il missile Ariane ha avuto alcune difficoltà a «decollare», e la sua realizzazione operativa per il lancio di satelliti ha subito un forte ritardo. Tuttavia, grazie ad una iniziativa francese, tutta una serie di imprese europee (di Paesi comunitari ed extra-Cee) hanno prodotto una macchina che funzionerà. Quando nel gennaio scorso il Parlamento europeo è insorto contro l'atteggiamento «arrogante» del governo francese nei suoi confronti, durante la discussione sul bilancio, ha dimostrato la sua utilità. E' intervenuto in un argomento di sua competenza, denaro e pagamento delle spese, giustificando la sua elezione nel 1979, a suffragio universale. E fa la stessa cosa anche quando si fa promotore, a maggioranza, di una riforma della politica agricola comunitaria, che continua ad assorbire quasi tre quarti del bilancio totale della Cee. Due banche europee svolgono un ruolo positivo nelle grandi operazioni finanziarie del continente: la Banca dei Regolamenti Internazionali, a Basilea, garantisce il buon funzionamento dei rapporti fra le banche centrali di 10 ■ Paesi, quelli della Comunità senza la Danimarca, l'Irlanda e la Grecia, ma con la Svizzera e la Svezia; la Banca Europea degli Investimenti, a Lussemburgo, strettamente comunitaria, assicura enormi investimenti, soprattutto per lo sviluppo regionale, e rastrella i fondi necessari per gli «aiuti d'urgenza», come nel caso di Italia, Polonia e Uganda. L'inquinamento del Reno è diminuito. Una conferenza internazionale di tutti i Paesi rivieraschi si è svolta alla fine di gennaio all'Aia e ha fatto questa constatazione. Anche se la Francia non ha ancora risolto il problema degli scarichi delle industrie di potassio dell'Alsazia, si ricomincia a vedere un po' di pesce nel grande fiume; e in un momento in cui gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica vengono definiti «inferni ecologici», è già una soddisfazione essere soltanto in purgatorio. Inoltre, i testi comunitari per la protezione dell'ambiente e della salute stanno diventando un vero corpus di diritto sovrannazionale. L'aiuto comunitario alle zone più povere, da Liverpool a Napoli, entra in una nuova fase che dovrebbe essere efficace, quella degli «interventi puntuali» con la partecipazione della Commissione di Bruxelles, della Banca Europea degli Investimenti, dei governi nazionali, delle istanze locali, delle industrie e delle istituzioni di formazione professionale. Napoli, certamente la metropoli più diseredata d'Europa, è stata scelta per il primo tentativo di salvataggio. Mercato monetario La formula Sme-Ecu ha dato soddisfazioni. All'interno del sistema monetario europeo, le nove monete (quella della Grecia verrà integrata gradualmente) si mantengono più o meno in armonia da 18 mesi. E a partire da quest'anno tutti i documenti economici della Comunità verranno formulati in European Currency Units (scudi). Il Vecchio Uce, che era soltanto un'unità di conto, e non poteva servire per prestiti sul mercato monetario, cede cosi il passo. I grandi finanziamenti del futuro in Ecu significheranno maggior sicurezza e solidarietà per chi concede il prestito come per chi lo riceve. Prima a Barcellona, poi ad Atene, due conferenze dei Paesi costieri del Mediterraneo, Albania esclusa, hanno definito norme che vietano alcuni scarichi (metallici o chimici) e hanno imposto ai Paesi coinvolti di far «pulizia» a monte dei bacini fluviali. Iniziative nella stessa direzione sono state prese con Svezia e Norvegia per diminuire l'inquinamento da idrocarburi nel Mare del Nord. L'intervento della Commissione di Bruxelles contro le iniezioni di ormoni pericolosi nei bovini d'allevamento è stato fulmineo. L'opinione pubblica ha visto una risposta efficace in questo divieto che ha seguito le rivelazioni, l'autunno scorso, sulle pratiche francesi e italiane in questo campo. La politica della pesca, pur non essendo ancora codificata, ha già frenato considerevolmente la cattura della specie in via d'estinzione da Capo Nord al Golfo di Guascogna. La disputa franco-britannica in questo settore e la cattiva volontà della Norvegia non portano a pensare che sia necessario rinunciare ad una politica comune, anzi. Si potrebbero citare molte altre iniziative, sia fra gruppi privati che fra istituzioni, per dimostrare l'aspetto fondamentalmente positivo e utile dell*videa Europa». La ragione profonda del successo sembra essere l'unione di partner che non cercano l'uguaglianza, e, se è necessario, di alcuni partner soltanto, in un determinato settore, o per un determinato intervento. «L'importante è unirsi con qualcuno per fare certe cose insieme» diceva Jean Monnet. Le regole del gioco europeo, di un gioco europeo riuscito, non sembrano affatto cambiate. Olivier Lorsignol

Persone citate: Jean Monnet, Olivier Lorsignol