Sono stati due alpini a rapinare il commerciante e il taxista
Sono stati due alpini a rapinare il commerciante e il taxista Scoperti gli autori delle aggressioni di sabato sera Sono stati due alpini a rapinare il commerciante e il taxista Sorpresi in una soffitta, col bottino, hanno confessato - Le vittime, ferite a colpi di pistola a Leinì e in corso Toscana, non sono gravi I due rapinatori che ieri sera hanno aggredito e ferito a revolverate prima un cliente di un giornalaio di Leini. poi un tassista che li aveva caricati a Borgaro, sono stati arrestati nella notte dagli uomini della squadra mobile che li hanno identificati e ammanettati a tempo di record. Sono Domenico Napoli. 18 anni, corso Salvemini 25 e Vincenzo Bozzolo. 23 anni corso Salvemini 25/14. attualmente di leva negli alpini di stanza a Pinerolo. I due hanno compiuto la prima rapina a Leini alle 19.45, nella rivendita di giornali di Maria Olivero in corso Torino 163. Entrambi spianando ciascuno una pistola, hanno rapinato la donna di 30 mila lire e si sono fermati nella bottega aspettando altri clienti da derubare. E' entrato per primo Rosario Martines, 50 anni, che abita a Leini, ma fa il gommista a Torino in corso Grosseto. L'uomo ha rifiutato di consegnare il portafogli ai banditi e uno gli ha sparato un colpo nello stomaco. Trasportato all'Astanteria Martini, è stato medicato: la ferita non è grave guarirà in dieci giorni. I due, dopo la sparatoria, scappano a bordo di una «126» blu; ma non fanno molta strada. A Borgaro abbandonano l'utilitaria e fermano un taxi. Il conducente Gaetano Ricco, 32 anni, non ha sospetti; i passeggeri gli chiedono di essere portati verso Mirafiori. Arrivati invece in corso Toscana angolo via Sansovino. gli ordinano di fermarsi. «E' una rapina» dicono. Alla reazione del taxista, lo tramortiscono col calcio della pistola, esplodono un colpo che lo ferisce di striscio alla spalla, gli prendono il borsello e se ne vanno a piedi. L'uomo viene medicato al Maria Vittoria: non è grave. Scatta a questo punto l'allarme e si mettono in moto il commissario Gianmarino. il maresciallo Contini e alcuni agenti della squadra mobile. Vanno prima a Borgaro sul luogo dove il taxista ha caricato i falsi clienti. Trovano poco lontano la «126» abbandonata con le porte spalancate e a terra una rivoltella calibro 32. L'auto risulta intestata ad un certo Pasquale Napoli (fratello di uno degli arrestati). Rintracciato, questi spiega che ha prestato l'auto al fratello. L'indagine procede serrata; i poliziotti vengono a sapere che Vincenzo Bozzolo ha una soffitta, in corso Giulio Cesare 51. Gli investigatori non perdono tempo, salgono sotto i tetti e trovano i due in casa. Hanno ancora il denaro rapinato (80 mila lire in tutto) e una pistola Beretta calibro 9. Vengono portati in questura dove, dopo poco, ammettono di essere gli autori dei due colpi. Sono stati arrestati per tentato omicidio, rapina, porto e detenzione di armi comuni e da guerra. Vincenzo Bozzolo Domenico Napoli iltll lib
Persone citate: Beretta, Contini, Domenico Napoli, Gianmarino, Maria Olivero, Rosario Martines, Vincenzo Bozzolo, Vincenzo Bozzolo Domenico
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