Più cari autobus e luce, tagli nei ministeri e forse qualche ritocco alla scala mobile

Più cari autobus e luce, tagli nei ministeri e forse qualche ritocco alla scala mobile Si profila la «fase due»: non sarà una «stangata» di grosse proporzioni Più cari autobus e luce, tagli nei ministeri e forse qualche ritocco alla scala mobile ROMA — Puntellato dagli attestati di fiducia venuti da Craxi prima e da Piccoli dopo, il governo Porlani riprende al suo interno quel minimo di autorità per portare avanti la -fase due» della manovra economica. Il Consiglio dei ministri di venerdì prossimo (ma non si esclude un ulteriore slittamento) dovrebbe approvare i provvedimenti di sostegno all'export e alla Finsider, insieme con l'annuncio di qualche taglio alla spesa pubblica. Non si tratterà, quindi, della temuta -stangata» di grosse proporzioni, anche, perché si è improvvisamente scoperto che sul versante del deficit pubblico è possibile rastrellare più di 3500 miliardi, comprimendo del 2 per cento le spese dei singoli ministeri. Resta ora da ver dere se gli interessi settoriali faranno rientrare l'operazione. Più complicato è il di- scorso sulla scala mobile. Questa settimana dovrebbero aversi i primi contatti tecnici con i sindacati, ma le posizioni sono ancora distanti. Ecco il quadro completo delle misure allo studio e dei relativi problemi. Scala mobile — Il governo procederà ad una modifica della contingenza soltanto con il consenso dei sindacati. La trattativa è appena agli inizi e si presenta sofferta per l'intransigenza della Cgil. Più disponibilità da parte della Uil. ma la discussione porterà via parecchi giorni. L'ipotesi più praticabile sembra essere quella di -raffreddare» temporaneamente la scala mobile, -sterilizzando» i punti dovuti ai rincari internazionali, soprattutto petrolio. In cambio, si procederebbe ad una revisione anche delle indicizzazioni di segno opposto, come i listini dei prezzi, i prodotti petroliferi, l'equo canone eccetera. Ministeri — L'idea è venuta al ministro delle Poste Di Giesi. -Perché — ha proposto Di Giesi venerdì scorso ai suoi colleghi — non abbassiamo del 2 per cento le necessità di cassa dei singoli dicasteri?». Il progetto è subito piaciuto a La Malfa (Bilancio). La spesa complessiva gestita dai ministeri è di 180 mila miliardi: un risparmio del 2 per cento significherebbe una potatura di 3600 miliardi. Come? Tagliando su straordinari, auto blu. collaborazioni esterne, trasferte. A parole è facile ma all'atto pratico le difficoltà e le resistenze non mancheranno. Previdenza — La proposta iniziale era quella di aumen¬ tare i contributi Inps per i coltivatori diretti e gli artigiani. Ma il veto de. che conta fra queste categorie una considerevole fascia del suo elettorato, ha fatto cadere tutto. Il governo, allora, potrebbe decidere un ritocco generalizzato per tutti gli assistiti, ma di modesta portata, anche per non gravare ulteriormente gli oneri impropri delle aziende. Sanità — Il ministro del Tesoro Andreatta voleva aumentare il ticket sui medicinali o. in alternativa, introdurre quello ospedaliero (5000 lire a ricovero). Il ministro della Sanità Aniasi. però, non vuol sentir parlare di -tassa sulla salute». La pro¬ posta, di conseguenza, dovrebbe essere accantonata, salvo un lieve adeguamento del ticket sui medicinali. Tariffe — Fino a qualche giorno fa si temeva una sventagliata di rincari -selvaggi». Ora tutto sembra ridimensionato: la bolletta del telefono salirà del 12 per cento, mentre, più in là. per la luce si prevede un inasprimento del sovrapprezzo termico non superiore alle 10 lire per chilowattora. Aumenteranno anche i biglietti del bus (dalle 50 alle 100 lire). La benzina resta per ora ferma, ma l'Unione petrolifera preme per un adeguamento dovuto al dollaro, tra le 10 e le 20 l^e il litro. e. p. (Cavallo)

Persone citate: Cavallo, Craxi, Di Giesi, La Malfa

Luoghi citati: Roma