Polonia: ore drammatiche Mosca parla di «preinsurrezione»

Polonia: ore drammatiche Mosca parla di «preinsurrezione» Cresce la tensione alla vigilia dello sciopero generale Polonia: ore drammatiche Mosca parla di «preinsurrezione» Aspra lotta tra «falchi» e «colombe» in seno al comitato centrale del partito - Solidarnosc accusata di attentare al potere politico - La polizia di Danzica: non siamo in grado di assolvere alle nostre funzioni VARSAVIA — La Polonia vive ore drammatiche. Mentre il partito comunista polacco decide sulla linea da seguire nei confronti del sindacato autonomo, l'esercito rafforza i presidi intorno a Varsavia. Siamo alla vigilia dello sciopero generale fissato per domani, martedì, e da Mosca giungono segnali allarmanti. La «Tass» ha parlato ieri di -situazione pre-insurrezionale». Alla sessione-fiume del comitato centrale del pc polacco ieri si sono scontrate le due ali, quella intransigente di cui «Solidarietà» chiede l'eliminazione e i moderati favorevoli a una trattativa col sindacato. In questo clima incertissimo riprendono oggi alle 12 i negoziati definiti «cruciali» tra il governo e i dirigenti di «Solidarietà». C'è ancora speranza per il raggiungimento di un'intesa. A tarda sera, ieri, non si avevano ancora notizie sull'andamento del «plenum» del partito, che si era aperto con la lunga relazione di Kazimierz Barcikowski (il negoziatore di Stettino) ritenuto uno dei fautori della «linea del dialogo». Il suo è stato un discorso preoccupato, ma nello stesso tempo molto articolato dal quale emerge che la preoccupazione principale è la proclama- zione dello sciopero generale di domani. Nella prima parte del suo intervento Barcikowski ha fatto una analisi della situazione, dedicando una parte della relazione a «Solidarietà» e ricordando -le pubblicazioni che hanno un carattere anticomunista ed orientamenti di destra,. Nello stesso tempo il relatore ha sottolineato che la -Presi- dema del sindacato non si identifica affatto con questo tipo di fenomeni». Ciò non toglie che Barcikowski abbia condannato -le ambizioni politiche nonché la violazione dello statuto del sindacato da parte di certe organizzazioni di Solidarnosc». La preoccupazione è stata evidente quando ha parlato dello sciopero di domani perché Barcikowsi, ha detto senza esitazione che tutta la responsabilità per i risultati di questo sciopero ricadrà sui suoi organizzatori. A proposito dello sciopero ha detto perfino che «si tratterà di una lotta aperta contro il nostro partito, contro il socialismo: sarà una lotta per il potere». Barcikowski ha però riconosciuto che -lo stato del nostro partito non risponde alle esigenze della situazione». Nella sala delle conferenze dei cantieri di Danzica si sono riuniti ieri sera circa 250 membri del partito che hanno decretato lo stato d'agitazione per protesta contro l'andamento dei lavori del comitato centrale. Affermano che la relazione Barcikowski «non è adeguata alla situazione del Paese» e hanno chiesto che il dibattito sia pubblico. Non hanno ricevuto risposta: di qui lo stato d'agitazione. Quanto agli incidenti di Bigdoszcz. che sono la causa principale delle attuali tensioni tra sindacato e governo, Barcikowski ha giustificato l'intervento della polizia, che aveva brutalmente fatto irruzione nella sede del Consiglio provinciale occupata dai sindacalisti. -Mettiamo in guardia i dirigenti di Solidarnosc — ha detto — circa le conseguenze dell'avventurismo politico». Dopo aver osservato che «si intende intensificare il processo democratico nel partito e adattarlo a una cornice fa¬ vorevole all'unità ideologica». Barcikowski ha notato che «in varie cellule del partito vi sono tendenze contrarie a questa esigenza, tendenze che sono negative e perfino estremiste». Il «Plenum» del comitato centrale suscita grandi attese, dimostrate dalla valanga di mozioni e di risoluzioni che stanno pervenendo alla segreteria dei lavori da parte delle sezioni di tutte le grandi imprese della Polonia. In questi appelli si raccomanda che il partito vari un programma -che possa essere accettato dalla società», si chiede l'allontanamento dei dirigenti responsabili della, crisi attuale, si condannano «gii estremisti presenti anche nel sindacato», ma si denuncia anche -l'attività irresponsabile delle forze conservatrici nei diversi organi del partito». Attesa e apprensioni sono testimoniate dal fatto che nelle chiese di tutta la Polonia, ieri, si è pregato per la patria: «Dio proteggici perché non si perda la libertà». Le speranze sono accompagnate dal timore che all'interno del Poup prevalga la linea dura di Olszowski, timori alimentati dal fatto che, secondo testimoni oculari, è cresciuta la presenza dell'esercito polacco nei dintorni di Varsavia e che si ripete la chiusura dello spazio aereo della capitale. Un allarmato documento è stato diffuso ieri in serata da parte di funzionari di polizia di Danzica. «La polizia nell'attuale clima sociale — è scritto — aggravato dagli avvenimenti di Bigdoszcz, non è in grado di svolgere le proprie funzioni», e chiedono poi che -siano individuati e puniti i responsabili dell'uso ingiustificato delle forze dell'ordine». La residenza del cardinale Wiszinski è diventata il centro di contatti politici. Argomento principale è il tentativo di evitare lo sciopero generale di domani. La proposta avanzata dall'episcopato a Walesa mostra chiaramente le preoccupazioni della chiesa su un ulteriore inasprimento delle tensioni. Ieri sera, in relazione alle manovre delle forze del Patto di Varsavia è stato annunciato che le truppe -hanno annientato i presunti nemici». • Altri servizi a pagina 10 • Varsavia. Il gen. Jaruzelski (capo del governo) e il segretario del partito Kania

Persone citate: Jaruzelski, Kazimierz Barcikowski, Walesa