Minaccia di chiusura per i Tar c'è chi li ritiene illegittimi

Minaccia di chiusura per i Tar c'è chi li ritiene illegittimi Costituiti 8 anni fa, sono ancora provvisori Minaccia di chiusura per i Tar c'è chi li ritiene illegittimi La Corte Costituzionale si pronuncerà entro ottobre -1 dipendenti dei Tribunali Amministrativi Regionali appartengono agli enti locali e non possono giudicare i rapporti tra questi e il cittadino sabbiata chissà dove. Così succede che molti di noi, magari vicini alla pensione, non sanno cosa fare. Ma non solo. Noi occupiamo di fatto due posti: uno qui al Tar, uno quello di provenienza (dal quale continuiamo ad essere pagati) dove non possiamo essere sostituiti. Sono ottocento disoccupati in più, nel panorama generale. E poi: ad alcuni pagano la "missione", vale a dire il trasferimento da fuori città a Torino. Ma non a tutti. A Roma, tanto per dire, il Tar è in piazza Nicosia 21. Al 20 ci sta un impiegato. A quello pagano la missione perché lui ha detto di aver dovuto trovar casa apposta a Roma e gli danno 25.000 lire di diaria. Ma è giusto?'. C'è il sospetto, a fronte di queste assurdità, che la legge per l'inquadramento organico dei dipendenti Tar sia ferma in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci: dovesse «abolire» i Tar. il problema dipendenti sarebbe risolto. «Ma noi — chiude Monastra — iwgliamo arrivare all'inquadramento prima di ogni possibile decisione della Corte. Otto anni di "prom'isorietà" sono un assurdo del quale lo State* dorrebbe vergognarsi'. ma. b. ottobre la Corte potrebbe pronunciarsi per l'incostituzionalità dei Tar ed ordinarne lo scioglimento. Che cosa accadrebbe allora? Le conseguenze sarebbero di due tipi, giuridiche e pratiche. Dal punto di vista giuridico tutte le sentenze emesse dai Tar resterebbero comunque valide, dal momento che la Corte non emette sentenze retroattive. Quelle in discussione cadrebbero nel nulla. Dal punto di vista pratico i lavoratori dei Tar (circa ottocento in Italia, una ventina a Torino) dovrebbero tornare ognuno ai posti dal quale provennero otto anni fa. E questa sarebbe una tragedia per tutti. Facciamo degli esempi: l'impiegato del comune di None, che nel '73 venne trasferito al Tar Piemonte, tornerebbe a None con la qualifica, la carriera e lo stipendio di otto anni fa. Ciò mentre i colleghi di allora, rimasti in Comune, avrebbero fatto, ovviamente, passi avanti. Ma i problemi dei dipendenti non sono tutti qui: «Noi chiediamo sostanzialmente l'inquadramento come statali, che ci spetta dal 73 — dice il dott. Monastra — ma la legge in merito è in¬ I Tar, tribunali amministrativi regionali, rischiano di morire prima ancora di esistere veramente. Nati, provvisoriamente, otto anni fa. con personale altrettanto provvisorio, «comandato' a lavorare per il tribunale proveniente dai più diversi uffici dei Comuni, delle Province, delle Regioni, i Tar sono sull'orlo della fine? E' accaduto che la Corte ■Costituzionale si sia trovata di fronte un'ordinanza con la quale le viene richiesto un parere determinante. E' legittima l'istituzione dei Tar. chiede l'ordinanza, quando essi, chiamati a giudicare sui rapporti fra il potere esecutivo e il cittadino, dipendono di fatto, attraverso il Consiglio di Stato, dall'esecutivo medesimo? Una domanda che. a rigor di logica, ha una risposta sola, negativa. La Corte Costituzionale, rendendosi conto delle implicazioni della questione, ha reagito subito: «Abbiamo questo tema in discussione verso ottobre — ha fatto sapere il presidente. Lionetto Amadei, attraverso un portavoce — proprio perché riteniamo la cosa della massima urgenza. Rispetto ai tempi medi di esame è una procedura rapidissiama'. Tutto ciò significa che ad

Persone citate: Amadei, Lionetto, Monastra

Luoghi citati: Italia, None, Roma, Tar Piemonte, Torino