Acquisti tra i guerrieri di Shi Huang-dì di Paolo Patruno

Acquisti tra i guerrieri di Shi Huang-dì IN UN EMPORIO DI PARIGI SETTE STATUE jjEU/KSliROlTO SEPOLTO Acquisti tra i guerrieri di Shi Huang-dì DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Questa volta si va ai grandi magazzini non per acquistare un profumo, un vestito o un gioco per i figli, ma per ammirare uno dei piti straordinari tesori dell'archeologia cinese. E non si tratta d'una imitazione, ma dell'originale. La singolare e riuscitissima esperienza è possibile da qualche giorno al . Drintemps». uno del più grandi magazzini di Parigi ben noto anche ai turisti stranieri. I responsabili del grande emporio sono riusciti infatti in una «prima» eccezionale che ha suscitato l'invidia dì numerosi musei assicurandosi l'esposizione di sette statue provenienti dall'armata dissepolta dagli archeologi negli ultimi anni nella tomba dell'imperatore Shi Huang-di. Già la scoperta di questo tesoro era stata un romanzo. Nel '74, un gruppo di contadini della regione di Chensi che trivellavano i campi per cercare pozzi d'acqua, scoprirono una grotta sotterranea dalla quale venne alla luce una moltitudine, un vero esercito di cavalieri, di guerrieri con le armature, in terracotta a grandezza naturale. Era la «guardia d'onore» dell'imperatore Shi Huang-di. sepolta sotto sei metri di terra, per difendere il sonno del signore defunto, considerato una sorta di Cesare cinese, unificatore del Paese, edificatore finale della Grande Muraglia. L'imperatore aveva voluto che fosse costruito un gigantesco mausoleo dove egli avrebbe dovuto riposare nell'eternità con una scorta di notabili e il suo esercito in formazione di combattimento. Settecentomila schiavi lavorarono giorno e notte per questo faraonico progetto, che restò incompiuto quando l'imperatore mori improvvisamente nel 207 avanti Cristo. Seguendo un uso piuttosto diffuso in casi simili, fin dai tempi degli egizi, gli architetti vennero strangolati sul posto perché non potessero rivelare il segreto della tomba imperiale. Poi. invece di murar vivi notabili e guerrieri, gli eredi di Shi Huang-di misero a tener compagnia per l'eternità al defunto signore settemila statue, copie della società di corte e dell'esercito. Sono tutti pezzi esemplari, con tratti d'estrema precisione clie fanno pensare a dei ritratti. Le armi originali sono scomparse, come i colori che abbellivano le statue, ma lo spettacolo di questi guerrieri di oltre duemila anni, dei cavalli d'argilla pesanti centocin¬ quanta chili, resta avvincente. Di questa moltitudine dissepolta nella lontana provincia cinese, sette statue (un generale, un arciere, un soldato, due palafrenieri e due cavalli) per la prima volta sono state trasportate in Occidente. Da abile gente d'affari come sono. 1 cinesi hanno colto l'occasione offerta dal grande magazzino di Parigi, che ha abbinato a questo riuscitissimo «colpo» pubblicitario un'esposizione e vendita di articoli dell'arte e dell'artigianato di Pechino. I buoni affari si sposano cosi al tesoro dell'archeologia imperiale. E l'esperimento (che si è concluso il 28 marzo a Parigi) ha dato buoni risultati, tanto che avrà un seguito: le statue saranno trasferite successivamente in Belgio. Germania. Inghilterra. Olanda e Spagna. Dal «re gno dei morti», queste statue sono passate d'un balzo alla società consumistica dell'Occidente del duemila. Ma non sono in vendita, naturalmente: ogni pezzo è assicurato per tre milioni di dollari. Paolo Patruno