La caccia sarà vietata se vince il referendum contro il porto d'armi

La caccia sarà vietata se vince il referendum contro il porto d'armi La caccia sarà vietata se vince il referendum contro il porto d'armi ROMA — -Per abolire la caccia vota sì al referendum sul porto d'armi». La disputa fra «doppiette» ed ecologi ha ritrovato accenti virulenti. E' nuovamente in pericolo l'attività venatoria? La risposta è affidata all'esito della consultazione popolare in programma a maggio. Il fronte anticaccia, con i radicali in testa, ha intanto riaperto le ostilità. L'esercizio venatorio nel nostro Paese, ricorda un appello cui hanno aderito fra gli altri Alberto Moravia, Giorgio Tecce e Adriano Buzzati Traverso, è disciplinato sotto il duplice profilo della parziale tutela delle specie animali e dell'uso delle armi da fuoco. L'abolizione di quest'ultimo, sottolineano i promotori dell'iniziativa, porta -alla pratica impossibilità di esercitare legalmente tale attività». Perciò il referendum abrogativo del porto d'armi, se risultasse vincente, avrebbe un risultato del tutto analogo a quello dell'instaurazione di un divieto specifico di andare a caccia. ■ Un sondaggio della Doxa — ha detto ieri in una conferenza stampa Carlo Consiglio, della "Lac" — ha accertato nello scorso settembre che il 52 per cento degli italiani è favorevole all'abrogazione del porto d'armi. E' un dato confortante, un buon auspicio». Francesco Rutelli, segretario del pr, ha annunciato la data di apertura della «campagna anticaccia». Come sede ha scelto Brescia, la «tana del leone», capoluogo dell'industria delle armi. -Nessun intento provocatorio — ha chiarito — andrò sabato in Lombardia con Melega e Spadaccia per ribadire i motivi della nostra scelta». Resta però da stabilire quante persone sono intenzionate ad abolire l'uso del porto d'armi, perché direttamente interessate, e magari non favorevoli alla caccia. E i cacciatori? Dopo aver tirato un sospiro di sollievo quando la Corte Costituzionale ha respinto il referendum contro la caccia, non sottovalutano questa minaccia. «Se il si raccogliesse la maggioranza dei suffragi — ha ammesso tempo fa Carlo Fermariello, senatore del pei e presidente dell'Arcicaccia — ai cittadini sarebbe consentito di tenere armi, ma non di portarle fuori casa, e quindi cacciare diventerebbe di fatto impossibile. Il bello è che questa attività non sarebbe formalmente abolita. Infatti, tutte le norme che la regolano rimarrebbero in piedi, dal momento che l'altro referendum, quello che le riguardava specificamente, è stato respinto dalla Consulta».

Persone citate: Adriano Buzzati Traverso, Alberto Moravia, Carlo Consiglio, Carlo Fermariello, Francesco Rutelli, Giorgio Tecce, Melega, Spadaccia

Luoghi citati: Brescia, Lombardia, Roma