I magistrati non scioperano stamane soltanto assemblee

I magistrati non scioperano stamane soltanto assemblee Rientra la protesta di oggi dopo l'incontro con Fanfani I magistrati non scioperano stamane soltanto assemblee ROMA — I magistrati per ora non sciopereranno. La decisione di astenersi dalle udienze di oggi è rientrata dopo un incontro avvenuto ieri mattina fra i rappresentanti dell'Associazione nazionale magistrati e il senatore Fanfani che svolge funzioni di presidente della Repubblica per tutto il periodo in cui Sandro Pertini resterà lontano dall'Italia. Erano presenti anche il vicepresidente del Csm, Zilletti. ed il presidente della commissione Giustizia del Senato. De Carolis. Nel pomeriggio la giunta esecutiva dell'Anni, riunitasi per valutare le assicurazioni ricevute in mattinata da Fanfani. ha deciso di sospendere lo sciopero e di indire una serie di assemblee che si terranno stamane in tutte le sedi giudiziarie. La decisione non è stata facile. Alla fine, all'interno della giunta esecutiva, formata da rappresentanti di «Unità per la Costituzione» e «Magistratura democratica», ha prevalso la volontà dei primi. Uno sciopero, comunque, è stato già fissato per il 21 maggio qualora governo e Parlamento non dovessero mantenere le promesse fatte. A sbloccare la situazione, dunque, è intervenuta l'azione di Fanfani il quale, su precisa delega del capo dello Stato impegnato in questi giorni nel viaggio in America Centrale, si è incontrato due volte con i membri della giunta dell'Anni: venerdì scorso e ieri mattina. In un comunicato emesso ieri pomeriggio dopo aver espresso vivo apprezzamento per l'iniziativa di Fanfani. i rappresentanti dei magistrati hanno preso atto dell'impegno assunto dall'esecutivo di pervenire in tempi brevi alla definitiva approvazione dei disegni di legge richiesti e hanno sospeso la protesta. Ma cosa sollecitano i magistrati? Non certo dei miglioramenti economici avendoli già ottenuti in febbraio. -Le riforme che proponiamo, considerandole urgenti e necessarie per il miglior funzionamento della giustizia nell'interesse di tutti — ha spiegato ieri mattina il presidente della giunta, Adolfo Beria d'Argentine — sono l'aumento della competenza penale del pretore, la depenalizzazione, l'inquadramento del giudice onorario, che potrebbe sollevare il giudice ordinario dalle incombenze più minute». -Si tratta — ha aggiunto — di provvedimenti indispensabili per rendere la giustizia più rapida. In altre parole non ci battiamo per noi, ma per l'interesse degli utenti». -Il mancato varo di queste riforme, sollecitate da anni, — ha detto ancora — ha portato la giustizia ad un passo dalla catastrofe: i procedimenti pendenti hanno toccato i nove milioni, l'organico dei magistrati è carente di più di mille unità, la popolazione carceraria ha raggiunto la cifra record di 35mila detenuti». •Il presidente Fanfani — ha concluso Beria d'Argentine — ha riconosciuto la validità delle nostre argomentazioni e si è impegnato perché i lavori parlamentari siano accelerati al massimo procedendo all'esame in commissione in sede deliberante, in tutti i casi possibili». I tre provvedimenti, infatti, sono rimasti bloccati al Senato. In particolare su quello relativo all'aumento della competenza del pretore c'è un ripensamento del gruppo democristiano, secondo il quale bisognerebbe prima procedere alla istituzione del -tribunale delle libertà». Il governo invece ha fatto sapere che per la proposta di legge relativa all'inquadramento del giudice onorario sarebbe opportuno attendere l'approvazione della riforma del codice di procedura civile. - E'un'argomentazione — ha detto Beria — fasulla, anzi il provvedimento servirebbe ad alleggerire la riforma», r. cont.

Luoghi citati: America Centrale, Italia, Roma