I sindacati chiedono incontro con il governo e con i partiti di Gian Carlo Fossi

I sindacati chiedono incontro con il governo e con i partiti Per ora non fanno ricorso allo sciopero generale I sindacati chiedono incontro con il governo e con i partiti ROMA — Al «parlamentino» della Federazione CgilCisl-Uil. convocato per dare una risposta dura agli ultimi orientamenti del governo e degli imprenditori. Bruno Trentin non ha proposto ieri l'immediato ricorso ad uno sciopero generale, contrariamente a quanto si attendevano numerosi esponenti di categorie e di strutture territoriali. Parlando a nome della segreteria unitaria. Trentin ha chiesto: 1) una serie di incontri con i partiti dell'arco costituzionale per verificare in concreto la possibilità di imprimere un nuovo corso alla politica economica e sociale: 2) un confronto nei tempi più brevi con il governo; 3) un confronto con la Confindustria e l'Intersind per giungere «ad una soluzione concordata su temi essenziali, come la riforma delle pensioni e quella delle indennità di quiescenza, non escludendo la discussione su problemi diversi». Sul piano della pressione sindacale, il segretario confederale della Cgil ha prospettato uno sciopero generale nel pubblico impiego contro il blocco della contrattazione; un'azione articolata per aziende e per settori, per regioni e per grandi obiettivi di carattere generale «al fine di contestare nei fatti le ultime decisioni del governo»; un coordinamento della lotta dei lavoratori occupati e disoccupati del Mezzogiorno, anche attraverso uno sciopero generale delle regioni meridionali; un'azione nazionale per grandi comparti tesa a sostenere le piattaforme rivendicative e di politica economica «con le quali il sindacato intende realizzare i confronti e le trattative con il governo e con il padronato». Il movimento sindacale, però, non avrebbe altre alternative — ha avvertito Trentin — che quella di chiamare i lavoratori «alla più dura delle risposte», cioè allo sciopero generale, se il governo dovesse ricorrere ancora una volta a provvedimenti unilaterali. «magari procedendo alla revisione non concordata delle tariffe, all'aggravio degli oneri per l'assistenza sanitaria, all'aumento dei contributi sociali non finalizzato ad un miglioramento effettivo dei trat- Gian Carlo Fossi (Continua a pagina 2 in nona colonna)

Persone citate: Bruno Trentin, Trentin

Luoghi citati: Roma