Polonia: accordo governo-sindacato Lo sciopero generale è stato revocato

Polonia: accordo governo-sindacato Lo sciopero generale è stato revocato A tarda sera, al termine di una giornata convulsa con forti tensioni Polonia: accordo governo-sindacato Lo sciopero generale è stato revocato Il governo s'impegna a non considerare illegali le attività degli agricoltori privati; commissione d'inchiesta per Bydgoszcz - Walesa: «Sono soddisfatto al 70 per cento, hanno prevalso buon senso e moderazione» - Ma nel sindacato ci sono malumori - La lunga riunione del vertice del partito: rientrate le dimissioni di «intransigenti» Altre brecce nel palazzo Il nono plenum del Comitato Centrale, conclusosi ieri mattina all'alba, ha forse cambiato i dati della crisi-rivoluzione polacca: il partito, che perlomeno formalmente risultava ancorato ad antichi dogmi e vecchie concezioni circa il modo di gestire il potere, che sembrava immobile e disciplinato sulle posizioni stabilite da Mosca, dopo quella riunione tempestosa appare allineato, di fatto, nella sua stragrande maggioranza, sulla società di cui il sindacato «Solidarietà» è l'espressione. Se questa prima impressione è esatta, si tratta di un avvenimento di grande rilievo. L'atteggiamento del partito operaio unificato polacco ha evitato il confronto (lo sciopero generale) che alla vigilia del plenum si annunciava «inevitabile e decisivo». Ma a lunga, anzi a media scadenza quel che è accaduto nella notte tra il 29 e il 30 marzo, nella sede del Comitato Centrale, potrebbe ridurre a livelli ancor più preoccupanti la già scarsa «tolleranza» dei partiti fratelli. Infatti, da alcune ore. il Cremlino deve avere cominciato a scorgere fastidiose somiglianze tra la Praga del '68 e la Varsavia dell'81. E se. come è probabile, le aveva rilevate da tempo, esse si sono precisate. Di fronte a una situazione giudicata quasi insurrezionale dall'agenzia Tass, il Comitato Centrale polacco ha deciso con coraggio di non appoggiare la linea dura, sostenuta da Olszowski e da Grabski. ma ha confermato la sua fiducia al segretario Kania e al generale Jaruzelski. e peggio ancora (per Mosca) si è piegato alle richieste della base, che spinge verso un «rinnovamento» del partito. Quel che distingueva il caso polacco da quello cecoslovacco era il diverso ruolo del partito: sulle rive della Moldava furono gli elementi più illuminati del pc che lanciarono il movimento della «Primavera», mentre sulle rive della Vistola il pc ha subito la rivolta operaia, ha cercato di arginarla quando è diventata via via un'insubordinazione dell'intera società, stanca degli abusi e dell'inefficienza del regime. I sovietici intervennero in Cecoslovacchia perché non avevano guarnigioni permanenti in quel Paese-chiave e perché non si fidavano più del partito, dominato dagli innovatori. In Polonia hanno le guarnigioni, ma hanno ancora fiducia nella direzione del partito? Il poup si è lasciato in questi mesi contagiare dalla società e appare adesso agli occhi di Breznev sempre meno in grado di garantire il «socialismo reale»? E' troppo presto per azzardare giudizi definitivi sullo svolgimento del plenum e i suoi risultati. Ma il Cremlino non ha motivo alcuno di essere soddisfatto. Benché i dirigenti «liberali» abbiano fatto di tutto per rassicurare i sovietici (condannando gli «elementi estremisti» dei sindacati autonomi, criticando questi ultimi per il loro comportamento non sempre rispettoso nei confronti del ruolo del partito ed esaltando la fedeltà all'Urss), resta il fatto che domenica il Comitato Centrale ha accettato con audacia i suggerimenti della maggioranza degli iscritti, dei quali almeno un terzo hanno aderito a «Solidarietà». Il partito non è più una roccaforte inviolata su cui sventola la bandiera dell'ortodossia. Le breccie esistevano già. è vero, ma adesso sono più ampie e numerose. Resta da vedere se i sovietici possono tollerare quella che ai loro occhi può apparire una complicità tra comunisti Bernardo Valli VARSAVIA — Dopo circa sette ore di colloqui si è conclusa ieri sera la riunione tra governo e sindacati, che era ripresa a mezzogiorno. E' stato raggiunto un accordo: immediatamente dopo la fine dei colloqui il sindacato indipendente «Solidarietà» ha annunciato che lo sciopero generale previsto per oggi è stato revocato. Secondo le prime notizie l'intesa prevede tra l'altro che verrà inviata a Bydgoszcz una Commissione governativa che dovrà trattare con i delegati del sindacato indipen-; dente ed autogestito degli agricoltori privati che da oltre tre settimane occupano l'edificio del partito contadino «Zsi», Nello stesso tempo è stata sospesa la decisione di considerare illegali le attività associate dei contadini, fino a quando non sarà regolato giuridicamente il problema in modo definitivo. Sui fatti di Bydgoszcz si è concordato che saranno prese decisioni dopo la presentazione del rapporto del consiglio regionale. Il governo ha comunque accettato la tesi secondo cui «l'azione della polizia nello sgombero della sede del voivodato di Bydgoszcz non è stata attuata nella completa legalità». Walesa, improvvisando una breve conferenza-stampa in una pausa dei lavori, ha detto brevemente: ••Sono soddisfatto per il 70 per cento dell'accordo», ed ha aggiunto: «Mi sembra che abbiano prevalso il buon senso e la moderazione». Ha ancora detto, rispondendo ad una domanda: 'No. il sindacato non ha ottenuto il 100 per cento di ciò che chiedeva, ma si è raggiunto un compromesso accettabile». Il numero due di «Solidarietà», Andrzej Gwiazda. confermando che lo sciopero era stato revocato, ha detto con aria di sollievo: -Domani andiamo a lavorare». L'esito positivo delle lunghe trattative ha concluso una giornata ancora carica di tensione. Davanti ai distributori di benzina si sono formate code di centinaia di metri nel timore di possibili tagli ai rifornimenti di carburante. E' stato notato che anche davanti agli sportelli delle banche, e questo è un fatto nuovo, c'erano lunghe code. E' segno che la gente pensa a difficoltà nei prossimi giorni oppure ha ritirato i risparmi per acquisti immediati in previsione di nuovi drastici aumenti di prezzo. Sulla popolazione polacca pesavano ieri timori che la positiva conclusione a sera dei colloqui governo-sindacati ha forse in parte placato, si avvertivano tra l'altro gli echi degli scontri avvenuti al vertice del partito. (Continua a pagina 2 in settima colonna)

Persone citate: Andrzej Gwiazda, Bernardo Valli, Breznev, Jaruzelski, Walesa

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Mosca, Polonia, Praga, Urss, Varsavia