Atenei: gli «associati» non perderanno un anno di Marco Tosatti

Atenei: gli «associati» non perderanno un anno Impegno del ministero della Pubblica Istruzione Atenei: gli «associati» non perderanno un anno Un'iniziativa legislativa consentirà le nomine della nuova categoria di docenti anche dopo il termine del 31 ottobre ROMA — -Qui non ci sono dei funzionari, degli impiegati dello Stato, ma ci sono persone che stanno sacrificandosi, anche gratuitamente, per un rinnovamento effettivo e concreto delle nostre Università. Sema retorica, dei missionari». Domenico Fazio, direttore generale della Pubblica Istruzione per l'Università, cioè l'uomo più importante per gli atenei dopo il ministro, risponde alle accuse di ritardi e inadempienze che negli ultimi tempi sono piovute a viale Trastevere, in relazione ai giudizi di idoneità per associati e ricercatori, -Il carico di lavoro è particolarmente forte proprio adesso. La preoccupazione del ministro, e poi nostra, è che tutte queste innovazioni non siano affrontate in maniera caotica dalle Università. Ma una volta superato questo momento, tutto si stabilizzerà. Se sopravviveremo a quest'anno credo che il nuovo meccanismo potrà funzionare». Gli associati sono la fascia intermedia dei docenti, fra i professori ordinari e i ricercatori, ex precari. Le domande degli aspiranti a entrare in questo ruolo sarebbero dovute giungere entro il 12 marzo, ma c'è stata una proroga di un mese. Molti di loro temono che i giudizi di idoneità non vengano emp^i prima del 31 ottobre 1981. In questo caso, in base alla legge, potrebbero essere iscritti in ruolo solamente a partire dall'Anno Accademico successivo, cioè dal 1* novembre 1982, perdendo cosi un anno intero. La proroga fu decisa per consentire che anche i docenti di alcune discipline «dimenticate» dal bando potessero inviare le loro domande. «Il ministero, per essere certo che gli elenchi delle materie fossero completi, chiese direttamente alle Università un riscontro fra i raggruppamenti disposti dal Consiglio universitario nazionale, e l'ordinamento didattico di ciascuna Università. In base a questi atti, il Consiglio universitario nazionale ha provveduto a colmare le carenze». — Ma il ministro non ha un'anagrafe di quello che si insegna nelle facoltà? «Negli ultimi anni vi è stata una molteplicità di variazioni statutarie, con l'inserimento di diverse nuove discipline e diversi nuovi insegnamenti. E' evidente che uno schedario non l'abbiamo né noi, né il consiglio universitario nazionale. Anche il Cun lo dovrebbe avere, perché è l'organo abilitato per legge a modificare gli statuti delle Università». Nel frattempo, negli scantinati del ministero si stanno accumulando -tonnellate di pubblicazioni» degli aspiranti associati; che si sommano alle tonnellate di pubblicazioni spedite dai partecipanti ai concorsi a cattedra, in via di esaurimento. -Si sta procedendo al sorteggio delle terne per formare le commissioni per i giudizi dei ricercatori. E credo che più rapidamente di così il ministero non possa fare». Ma il 12 aprile scade il termine di presentazione delle domande per i futuri associati; e il timore che i giudizi non arrivino in tempo è sempre presente. ■<Agli associandi dico: nella misura in cui le commissioni opereranno rapidamente nel dare i giudizi di idoneità, può essere che loro siano nominati per il 1" novembre. Ma mi risulta anche che ci sia un'iniziativa legislativa affinché, nell'eventualità che le operazioni non dovessero terminare in tempo utile, cioè entro il 31 ottobre, gli associandi possano essere nominati nel corso dell'Anno Accademico. So che quest'iniziativa ha il consenso del ministro della Pubblica Istruzione e mi pare anche delle forze politiche». La difesa del personale che opera alla direzione Università è ferrea. -Sono 200 persone, molte delle quali lavorano 13-14 ore al giorno, senza che vengano loro riconosciuti neanche gli straordinari». La direzione deve occuparsi di tutto: dagli studenti ai problemi di edilizia universitaria, all'applicazione della mini-riforma. -Per la prima volta nella storia dell'Università italiana, in meno di un anno, fra l'80 e V81 si sono conclusi circa 300 concorsi a cattedra, su 324 banditi». Poi ci sono gli adempimenti legati alla riforma, i suggerimenti agli atenei in linea con la sperimentazione didattica e organizzativa, le modifiche allo status giuridico e professionale del personale non docente, l'applicazione del primo contratto di lavoro per l'Università. Infine, i giudizi di idoneità per associati e ricercatori. -Questi ultimi sono decentrati alle facoltà, è vero; ma è anche vero che siamo sommersi da quesiti quotidiani delle Università su questo tema. Siamo costretti, ogni giorno, a emettere una media di dieci telegrammi, che sono poi inviati per conoscenza a tutte le Università, per evitare che la stessa domanda ci venga posta unlnfinitàdi volte». Marco Tosatti

Persone citate: Domenico Fazio, Sema

Luoghi citati: Roma