Una super perizia dovrà stabilire chi ha manipolato le bobine Sipra
Una super perizia dovrà stabilire chi ha manipolato le bobine Sipra Le intercettazioni telefoniche sui fondi neri della società Una super perizia dovrà stabilire chi ha manipolato le bobine Sipra TORINO — Il caso Sipra non finisce di stupire. All'interno dell'inchiesta sulle presunte manipolazioni di bilancio (fondi neri) e su altre irregolarità rubricate come violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti e peculato per distrazione era esploso, alla fine dello scorso anno, il cosiddetto «giallo delle bobine». Di che si tratta? Una serie di nastri riproducenti conversazioni tra il presidente della società pubblicitaria Vito Damico (pei) e varie persone, compresi alcuni esponenti politici, risultavano manipolati a detta dell'esperto In altre parole lunghi tratti dei nastri recano (è quanto precisa il tecnico) una doppia incisione o meglio la sovraimpressione di dialoghi e l'«errore- non è attribuibile al cattivo funzionamento del registratore impiegato per le intercettazioni. Significa che qualcuno ha messo le mani sui nastri in un tempo posteriore al collegamento con l'apparecchio sotto controllo. E qui si entra nel «giallo» perché i casi sono due: o qualcosa è avvenuto prima della consegna dei nastri alla magistratura o la doppia incisione è stata fatta dopo il loro deposito. Nella prima fase è chiamata in causa la Guardia di Finanza, nella seconda chiunque ha accesso ai locali della Procura della Repubblica o dell'Ufficio Istruzione. Tanto abbiamo scritto nel dicembre 1980 ponendo quesiti, avanzando legittimi dubbi, e ipotesi che non spettava noi verificare. A tre mesi esatti dalla pubblicazione la Procura della Repubblica di Torino rende nota una precisazione che scagiona i difensori di Vito Damico peraltro mai chiamati in causa dal nostro giornale. Si legge infatti .che è da escludere che le sovrapposizioni di voci riscontrate dal perito su alcune delle bobine registrate siano avvenute durante la permanenza negli uffici della Procura e dell'Ufficio Istruzione. Né vi è prova che si tratti di alterazione fraudolenta. Ogni ipotesi di un'eventuale manomissione dolosa non può in alcun modo coinvolgere l'operato dei difensori di Damico». Visto il tempo trascorso come minimo c'è da pensare che la magistratura abbia avviato un'inchiesta per sapere se qualcosa di illecito è avvenuto dopo il deposito delle bobine e dopo tre mesi la magistratura esclude tale ipotesi. A ciò va aggiunta la veemente precisazione del comandante delle Fiamme Gialle per il Piemonte generale Domenico Pelloso che subito dopo l'apparizione degli articoli che denunciavano le manipolazioni disse: .Mi gioco la carriera, nessuno di noi ha toccato i nastri». Due smentite quindi su una questione piuttosto delicata. Perché il fatto certo e incontrovertibile è la relazione del perito che sottolinea l'esistenza di sovrapposizioni ed esclude che queste siano dovute ad errore tecnico. Qualcosa tuttavia continua a bollire nella pentola-Sipra poiché la magistratura ha predisposto un supplemento peritale affidato ad un esperto torinese e a due romani chiamati a giurare il 3 aprile. La superperizia dovrà stabilire se le conclusioni a cui è pervenuto il perito nei mesi scorsi sono esatte o meno. Poi un'inchiesta, parallela a quella più vasta sulle eventuali responsabilità degli amministratori, dovrà chiarire il «giallo delle bobine». Intanto il giudice istruttore Palaia ha interrogato parecchi clienti della società pubblicitaria per sapere se è vero che per ottenere pubblicità Rai-Tv gli inserzionisti dovevano fornirne anche ai giornali dell'area Sipra. PierPaolo Benedetto
Persone citate: Damico, Domenico Pelloso, Pierpaolo Benedetto, Vito Damico
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