Piccoli ha chiesto ai socialisti di lasciare le giunte con il pci di Luca Giurato

Piccoli ha chiesto ai socialisti di lasciare le giunte con il pci Al Consiglio nazionale de si è discusso anche di scala mobile e scioperi Piccoli ha chiesto ai socialisti di lasciare le giunte con il pci ROMA — Il «no» del pei alla tregua sociale, ribadito ieri da Berlinguer, non è assolutamente piaciuto a Piccoli il quale, nella relazione-fiume di 108 pagine al consiglio nazionale de, non ha fatto misteri del suo malumore verso i comunisti e del suo rinvigorito, grande amore per il psi di Craxi. Dopo aver sottolineato «il rapporto preferenziale della de con il psi», provocando gli entusiasmi di Donat-Cattin e malcelate tensioni negative nelle sinistre de, Piccoli ha lanciato al psi una proposta che, se accettata, segnerebbe una svolta clamorosa nella mappa del potere politico negli enti locali. In pratica, il segretario de ha chiesto a Craxi di mollare, ovunque sia possibile, le alleanze con i comunisti. A Roma, il psi sarebbe già avviato su questa strada. Alla de, un'eventuale rottura in Campidoglio non sembra bastare. Il psi, al congresso di aprile, -dovrebbe maggiormente riflettere su un punto — ha dichiarato Piccoli —: la sua partecipazione al governo delle Regioni, delle Province e dei Comuni con il pei, la cui conferma non risulterebbe coerente con le conclusioni formulate nelle tesi socialiste: Gli altri partiti di governo (psdi e pri) hanno avuto nel discorso del segretario al «parlamentino» de meno onori ed inviti formali e sostan¬ ziali; Piccoli li Considera comunque alleati validi e indispensabili nel sostenere Forlani, il cui governo va assolutamente difeso da attacchi spesso strumentali ■ L'analisi di Piccoli sul pei è invece molto dura, anche se non è mancato l'invito (che ha un sapore più di omaggio alle sinistre interne Zaccagnini-Andreotti che di reale obbiettivo politico) alla ripresa di un dialogo-confronto. Il segretario de non è stato tenero ed ha attaccato Berlinguer su tutti i fronti: -Ilpci è in crisi nei suoi rapporti con Mosca, ma non è questo il solo motivo della sua crisi, che si esprime in persistenti difficoltà elettorali ed organizzative e nell'insorgere di tendenze neoleniniste al suo interno e in certi settori della sua base operaia tradizionale». Nella relazione, sulla quale si è aperto, sino a notte, un dibattito con l'intervento di numerosi leaders, non poteva mancare un ampio, preoccupato capitolo sulle misure economiche. La «nuora frontiera della giustizia sociale è la lotta all'inflazione», ha detto il segretario de, precisando che è assolutamente necessario un nuovo ventaglio di interventi, dalla modifica di alcuni meccanismi della scala mobile ad una regolamentazione del diritto di sciopero. Il consiglio nazionale si chiuderà entro oggi con un documento unitario e un voto unanime. Nella de, alla vigilia di prove impegnative come i referendum e le elezioni amministrative, non ci saranno scontri politici. Sfoghi e malumori delle sinistre sono soprattutto emersi nelle riunioni di corrente e nei colloqui confidenziali: dal palco degli oratori e nelle dichiarazioni, ognuno legge la relazione del segretario nel modo che più è gradito alle sue tesi politiche. Le sinistre (Galloni, Misasi) sottolineano che, nonostante tutto, il confronto con il pei è aperto; il centro-destra (Donat-Cattin, Bisaglia, «Proposta») invita a «non trascurare», oltre ai rapporti con il psi, «t rapporti con il partito liberale». Tra i tanti, uno dei commenti più significativi ci sembra quello di Paolo Cabras: -In un mare cosi vasto come la relazione Piccoli navigano alcune navi che vanno nella rotta giusta. Occorre vedere dove va la flotta, tra dubbi e perplessità». Fanfani è assente. I suoi uomini hanno giudicato la relazione -positiva». Nella de, le battaglie interne sono davvero rinviate. Luca Giurato

Luoghi citati: Mosca, Roma