Un altro arrestato a Bussoleno teneva in casa armi da guerra
Un altro arrestato a Bussoleno teneva in casa armi da guerra Un altro arrestato a Bussoleno teneva in casa armi da guerra E' un piccolo impresario edile che abita vicino al pollaio-arsenale dei Pelissero saltato in aria mercoledì sera - Numerosi interrogativi A Bussoleno. dopo l'arresto di Bruno Pelissero. 51 anni, via S. Lorenzo 64, del figlio Silvano. 20 anni (che era in servizio militare), perché nel loro pollaio avevano un grosso deposito di armi da guerra — saltato in aria mercoledì sera —. si è appreso che i carabinieri di Susa una settimana fa avevano già messo le manette ad una persona, anch'essa trovata in possesso di armi da guerra. E" un artigiano edile. Lorenzo Sigot. 54 anni, via S. Lorenzo 34, poco distante dall'abitazione dei Pelissero. Nel suo alloggio i carabinieri avevano trovato 4 pistole da guerra e cartucce: in un'altra casa di Chiomonte erano nascosti 90 detonatori. C'è un collegamento tra i due episodi? Gl'inquirenti non si sbilanciano e dicono d'indagare in tutte le direzioni, anche se appare difficile collocare nell'ambito del terrorismo organizzato l'arsenale del pollivendolo. Tutte le armi recuperate nel pollaio e nell'abitazione dei Pelissero, sono residuati bellici rimessi a nuovo da Sil¬ vano. -Le avevo raccolte sulle montagne della Val di Susa — ha raccontato al vicepretore di Susa. dott. Bianco Dolino — ho fatto tutto da solo, nell'officina di casa. Le provavo sparando nei sacchi di sabbia». Una autentica passione, con tanto di manuali, anche per la fabbricazione di ordigni. In breve, da perito meccanico. Silvano Pelissero era diventato un vero esperto di armi. Da solo si preparava anche le cartucce, e. forse, gli ordigni — che per un probabile difetto di fabbricazione o di dosaggio — hanno fatto esplodere la casamatta della frazione Argiassera. Quest'ultimo particolare delle bombe di costruzione «artigianale» appare il più inquietante per gli inquirenti. Perché sono state preparate? A che cosa dovevano servire? Il padre si è difeso finora precisando di essere all'oscuro della passione del figlio anche se nella sua officina è saltata fuori la seconda parte dell'arsenale. Però i carabinieri non gli hanno creduto. Circa i documenti ritrovati c'è molto riserbo, anche se dalle macerie dell'esplosione sono emersi brandelli di appunti per la manutenzione di armi, bombe e altri scritti. Che ai Pelissero piacesse sparare lo hanno constatato l'altro ieri i carabinieri: nei prati circostanti il pollaio santabarbara c'erano sagome bersagliate da proiettili.
Persone citate: Bianco Dolino, Bruno Pelissero, Lorenzo Sigot, Pelissero, Silvano Pelissero
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