La Schiapparelli approda al Sud

La Schiapparelli approda al Sud Lunedì sarà varato l'aumento di capitale della società torinese La Schiapparelli approda al Sud TORINO — Dopo oltre 150 anni di vito la Schiapparelli di Torino, la più antica casa farmaceutica italiana, si rinnova in profondità e apre una nuova fabbrica al Sud: il varo della nuova iniziativa, che sarà il fulcro della • Schiapparelli Sud» è stato deciso ieri a Roma, nel palazzo della Gepi, la finanziaria pubblica che affinacherà nella gestione gli uomini di Marino Golinelli, l'industriale bolognese che dal '74 controlla la Schiapparelli. Questo è soltanto l'ultima, in ordine di tempo, delle complesse operazioni che Golinelli ha avviato, negli ultimi tre mesi, per ridare slancio alla società torinese. La prima, a fine '80, è stata la trasformanzione della sua ragione sociale (in .Schiapparelli 1984») e della sua struttura organizzativa (è diventato una holding). Lunedi, infine, il consiglio di amministrazione della società torinese varerà un aumento di capitole che porterà, dopo l'assemblea di aprile, il titolo alla Borsa di Milano. Non basto. Nel tentativo di allargare la base azionaria della società (oltre ai «cassettisti», che oggi posseggono il 30% dei venti milioni di azioni, a 100 lire di valore nominale contro le 1500 quotate in Borsa) Marino Golinelli è deciso a incentivare l'acquisto di azioni anche da parte dei dipendenti del gruppo: dello stabilimento di Torino (320 dipendenti, dove è rimasto il settore farmaceutico), di Bologna (in pratica la Alfa Farmaceutici, 429 dipendenti), di Sasso Marconi (l'Alfa chimica, 61 dipendenti), nel comasco (la Bulciago, 115 dipendenti), di Milano (dove ha sede la «divisione benessere», nato pochi mesi fa dall'acquisto dell'Interbeauty, dove si producono prodotti per la cosmesi e l'igiene personale). «L'operazione è già scattato — dice Giorgio Fortunati, un emiliano proveniente dalla Lepetit, che attualmente riveste la carica di direttore generale della Schiapparelli — e ha avuto un notevole successo». Società in forte espansione (dopo la crisi del '74, quando Golinelli la prelevò per ristrutturarla comferendo il pacchetto azionario nella Teknofin, l'altro fiore all'occhiello del suo gruppo), IA Schiapparelli ha chiuso il 1980 con un fatturato boom di 20 miliardi, quasi il 37% in più del 1979; le previsioni per l'81 parlano addirittura di 28 miliardi. c, roc

Luoghi citati: Bologna, Bulciago, Milano, Roma, Sasso Marconi, Torino