Rievocata la confessione di Minghella «Disse d'aver violentato la ragazza» di Remo Lugli

Rievocata la confessione di Minghella «Disse d'aver violentato la ragazza» L'ex pugile di Genova in Assise per Vuccisione di quattro donne Rievocata la confessione di Minghella «Disse d'aver violentato la ragazza» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE GENOVA — Con gli ultimi testi e con la proiezione di un filmato televisivo la Corte che sta giudicando Maurizio Minghella per l'accusa dell'assassinio di quattro ragazze, ha cercato ieri di focalizzare che cosa avvenne il 5 e il 6 dicembre '78. Cioè il giorno del suo arresto e della sua confessione e il giorno del suo sopralluogo nelle località in cui furono uccise due vittime. Il processo è stato rinviato a martedì per le arringhe della parte civile e la requisitoria del pm Carli. Ci si avvia verso la conclusione che, è indubbio, non conoscerà le mezze misure: ergastolo o assoluzione. Un'ipotesi, quest'ultima, nella quale sembrano credere soprattutto lo stesso imputato e il suo clan familiare, madre, moglie, fratello, sorella. Tutti sono sorridenti, l'uno e gli altri si scambiano cenni festosi di saluto. Anche la moglie, che ier l'altro non era riuscita a portare avanti la propria deposizione per un evidente stato di torpore, era rianimata, vivace, loquace. Nella sua ritrattazione Minghella aveva sostenuto d'aver confessato la notte del 5 dicembre perché picchiato dalla polizia. I funzionari della questura sono venuti a giurare. Gianfranco Bombara. vicecapo della Mobile, e i commissari Enrico Valente e Gaspare Palella hanno raccontato di avere condotto, insieme o alternandosi, un interrogatorio -lungo e stringente». Tutti hanno escluso che l'imputato abbia subito violenze. Minghella aveva confessato di avere sferrato a Wanda Scerra un forte pugno allo stomaco e di averla poi sodomizzata; e infatti la perizia' necroscopica aveva accertato una emorragia alla regione epigastrica e la violenza. Ma al momento della confessione i funzionari erano già al corrente di quelle risultanze peritali? E' un punto che sta a cuore al presidente. -Assolu-' tamente no» hanno affermato il dott. Bombara e il dott. Valente, mentre il dott. Paiella ha detto che circa alle 20 aveva ricevuto una telefonata secondo la quale Wanda era morta per lesioni interne (nei giorni successivi invece si accertò che. pur esistendo le lesioni, la causa della morte fu dovuta a strangolamento). Lo stesso funzionario ha anche ammesso di avere dato una occhiata, nel pomeriggio, a un titolo del giornale «Il Corriere Mercantile» che riportava una indiscrezione secondo la quale la vittima aveva subito la violenza anale. «Ma il giornale non entrò nell'ufficio nel quale c'era Minghella» ha assicurato. Bombara la mattina del 6, cioè poche ore dopo la confessione, che era avvenuta nella notte tra le 23 e le 24, accompagnò l'imputato al sopralluogo. -Incominciammo ad andare dove era stata rubata la "600" servita per l'omicidio Scerra, davanti alla stazione di Bolzaneto e Minghella indicò il punto preciso in cui si trovava la macchina. Poi precisò dove aveva preso a bordo la ragazza, l'itinerario seguito, passo passo, fino allo spiazzo di Rocca dei Corvi». Secondo il funzionario. Minghella aveva indicato i vari punti, tutti esatti. E altrettanto era avvenuto, poco più tardi, nel sopralluogo per l'omicidio Strambelli. con una precisione che non poteva essere frutto di invenzione. Solo sui particolari relativi alla vettura usata per quest'altro delitto Minghella non aveva voluto indicare i punti precisi asserendo che non li ricordava. Dietro le vetture della polizia che andavano per i sopralluoghi si erano infilati alcuni giornalisti e fotografi. Sono stati sentiti i giornalisti Renzo Cerboncini de «Il Lavoro» e Franco Manzitti, allora de «Il Giornale Nuovo» ora del «Secolo XIX». Anch'essi, pur avendo assistito alle verifiche sui luoghi da alcuni metri di distanza, sono stati in grado di raccontare che Minghella indicava con !e mani dei punti. Cerboncini ha raccontato che sul luogo del delitto Strambelli Minghella aveva detto che erano cambiate delle cose «e in effetti un contadino ci disse che li la campagna aveva subito delle variazioni per lavori». Ai due giornalisti il presidente ha chiesto se l'imputato presentava lividi, ecchimosi. «No, assolutamente». L'accertamento su questo punto era anche affidato alla visualizzazione di un filmato eseguito dall'operatore Coleman la mattina del 6 dicembre in questura e poi davanti alla stazione di Bolzaneto. Remo Lugli

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