I «guerrieri di Riace» non hanno ancora casa

I «guerrieri di Riace» non hanno ancora casa Polemiche sulla loro futura sede I «guerrieri di Riace» non hanno ancora casa REGGIO CALABRIA — Finiranno al museo oppure avranno una sistemazione autonoma i due «guerrieri di Riace» (V secolo a.C.) ancora esposti a Firenze dopo otto anni di restauro e meta di migliaia di visitatori? In città non si è ancora giunti a un referendum su questo dilemma: per ora. si cerca di riavere al più presto i due eccezionali capolavori dell'arte ellenica. Molti, però, sostengono che rinchiudere i bronzi in un museo, limitandone cosi la fruizione, sarebbe far torto agli stessi artefici e alla cultura della Magna Grecia. Su questa seconda tesi si è schierato un gruppo di senatori comunisti, tra cui il pittore Renato Guttuso, che ha rivolto un'interpellanza ai ministri per i Beni Culturali, Biasini, e alla Pubblica Istruzione. Bodrato. lanciando questa proposta: «Sia indetta una gara-concorso internazionale per la progettazione di un'originale sistemazione dei bromi di Riace in una struttura extra-museale che, insieme, difenda e consenta la costante visibilità ai cittadini e ai visitatori». La proposta di una sede a parte era già stata avanzata da qualche circolo culturale e anche da operatori economici, che vedono nella presenza dei bronzi una eccellente occasione di rilancio turistico. La risposta della Sovraintendenza alle antichità è stata però completamente negativa. Sia il responsabile. Foti. sia il professor Sabbione, che attualmente segue da vicino il «caso», hanno dichiarato che l'ambiente ideale resta il museo di Reggio — giunto quest'anno al secolo di vita —. la cui sala più ampia sarebbe destinata ad accogliere i due capolavori. Hanno aggiunto, inoltre, che la struttura museale non va vista esclusivamente come luogo di custodia, avulso dalla realtà cittadina, ma come centro di animazione e cultura. C'è poi un secondo motivo — afferma il Sovraintendente — perché i due bronzi non vadano altrove: qui costituiranno certamente una sorta di «fiore all'occhiello», tenuto conto che, in tutto il mondo, esistevano fino a oggi solo tre statue analoghe, ma di dimensioni inferiori e fattura meno pregevole. Non è tuttavia questa l'unica gloria del museo: nel settore bronzi, ci sono reperti estremamente interessanti, rinvenuti nelle acque dello Stretto. Faranno corona, nel giro di poco tempo, alle due statue di Riace, individuate nel '72 da un subacqueo romano nei pressi della costa jonica. Tutti comunque, sono d'accordo quando l'interpellanza comunista sostiene che il ritorno delle due statue deve costituire un'occasione per cambiare politica culturale nel Mezzogiorno e soprattutto in Calabria, dove, negli ultimi anni, si è vista la distruzione di testimonianze straordinarie a Borgia, Crotone. Sibbia di Locri e nella stessa Reggio. e. 1.

Persone citate: Biasini, Bodrato, Foti, Renato Guttuso, Sabbione