Temeva fossero rapinatori; erano carabinieri Cercò di fuggire, ma gli spararonos paralizzato

Temeva fossero rapinatori; erano carabinieri Cercò di fuggire, ma gli spararonos paralizzato Temeva fossero rapinatori; erano carabinieri Cercò di fuggire, ma gli spararonos paralizzato Il grave episodio a Cascine Vica, 1*11 ottobre scorso - L'altra sera il giudice istruttore ha ricostruito la scena con i militari e la vittima - Molti punti restano però ancora da chiarire Quale reazione può avere un uomo che. fermatosi a chiacchierare a bordo di un'auto, di sera, in una stradina tranquilla, vede avvicinarsi un'altra macchina, dalla quale scende un uomo armato? L'auto non ha il fanale blu a luce intermittente della polizia e dei carabinieri. L'uomo — è la reazione più probabile — avvia il motore e cerca di andarsene il più in fretta possibile. Ma la sera dell'll ottobre scorso le cose non sono andate così. Vincenzo Ceravolo. 36 anni, via Fratelli De Maistre 57. porterà per sempre i segni di quella disgraziata serata. Una pallottola della raffica di mitra sparata da un carabiniere lo ha raggiunto alla spina dorsale paralizzandogli completamente una gamba. Il giudice istruttore Cosso, al quale è affidata l'inchiesta, si è recato l'altra sera a Cascine Vica. in via Aosta, per ricostruire con i periti il fatto. Era presente anche il ferito, che cammina aiutandosi con le stampelle. L'avv. Graziano Masselli difende Ceravolo. il quale è formalmente indiziato di resistenza nei confronti dei due carabinieri: stando alla loro versione, nel tentativo di fuga, il giovane per poco non li investiva. I due carabinieri sono imputati di lesioni gravi. I periti d'ufficio. Ghio e Torre, hanno 60 giorni di tempo per rispondere ai quesiti formulati dal giudice. La sera dell'll ottobre scorso il guardiano della fabbrica «Saiag». telefona ai carabi¬ nieri di Rivoli. Ha notato un'auto — una Matra Simca — ferma nella stradina laterale allo stabilimento. L'aveva già vista altre volte e si è insospettito. La pattuglia dei carabinieri arriva su una 127 civile, ma i militari sono in divisa. L'auto si ferma a una quindicina di metri, un carabiniere resta a bordo, l'altro scende, il mitra in pugno. La Matra Simca. sulla quale si intravedono due persone. parte di scatto, per un soffio non investe il militare che lascia partire una raffica. La macchina si schianta contro il muro. La versione di Ceravolo si discosta in parecchi punti da quella dei carabinieri. L'altra sera l'uomo, trascinandosi con le stampelle, ha indicato ai periti Ghio e Torre il punto esatto nel quale era fermo sulla Matra: «Ero in compagnia di una donna, stavamo chiacchierando e fumando una sigaretta. Ho visto nello specchietto retrovisore i fari di un'auto. Non alleva luci blu o altri segni che indicassero l'arma dei carabinieri o quella della polizia. Mi sono spaventato. Pensando a dei malintenzionati, ho acceso il motore per andarmene. Ho sentito gli spari e contemporaneamente un colpo alla schiena e ho perso il controllo del volante». Uno dei punti che i periti dovranno chiarire è il tentato investimento del carabiniere che avrebbe dovuto trovarsi davanti all'auto e invece si trovava a otto-dieci metri di distanza, dietro la macchina.

Persone citate: Ceravolo, Cosso, Fratelli De Maistre, Ghio, Graziano Masselli, Vincenzo Ceravolo

Luoghi citati: Rivoli