Vacanze di Pasqua prolungate per 30-45 mila della Renault
Vacanze di Pasqua prolungate per 30-45 mila della Renault Vacanze di Pasqua prolungate per 30-45 mila della Renault PARIGI — La Renault deve chiudere per diversi giorni i suoi stabilimenti nel periodo pasquale per bloccare la produzione e ridurre i suoi stock di vetture invendute. Lo ha comunicato ieri la direzione della società precisando ai sindacati che saranno coinvolti dai 30 ai 45 mila dipendenti (sui centomila lavoratori complessivi della Renault). Rimarranno chiusi per sette giorni gli stabilimenti di Douai, Flins e Sandouville, per cinque quelli di Billancourt, Choisy e Maubeuge, per quattro la fabbrica di Cleon, due a Dreux e uno infine a Mans. In febbraio la Renault aveva già bloccato per due giorni la produzione a rotazione in alcuni dei suoi impianti. Secondo la direzione della società, la chiusura temporanea degli stabilimenti ha lu scopo di adattare le capacità produttive alla nuova fisionomia del «mercato», che nei primi due mesi dell'anno ha registrato una caduta del 17,5 per cento delle sue vendite. In Gran Bretagna, Longbridge, circa la metà degli impiegati che lavorano presso lo stabilimento della British Leyland hanno deciso di scioperare per due giorni. Lo sciopero è stato indetto per protestare contro la decisione della British Leyland di eliminare 4250 posti di lavoro tra gli impiegati. La casa automobilistica di proprietà dello Stato aveva assicurato che nessuno sarebbe stato obbligato ad andarsene e che la riduzione del personale si sarebbe effettuata attraverso li- cenziamenti volontari. Secondo la Bl, tuttavia, l'insufficiente numero di volontari ha reso necessario il licenziamento di 142 persone. Il sindacato afferma che la Bl ha scartato alcuni che si erano offerti per andarsene mentre ha licenziato altri che lavorano alla Bl da anni. A Washington il ministro degli Esteri giapponese, Masayoshi Ito, sta concludendo la sua serie di incontri ma non appare per ora alcun segno che il suo governo si disponga a prendere iniziative concrete per limitare le esportazioni di auto negli Usa. Dopo rincontro con Reagan, Ito ha detto di aver ricevuto «una chiara spiegazione dei problemi in cui si trova l'industria dell'auto americana» ma. ha aggiunto: «Non siamo entrati nei particolari di quali misure sarebbe desiderabile fossero adottate da parte del Giappone». Il punto di vista dell'amministratore Usa sembra quello di far capire ai giapponesi l'opportunità di autolimitare le loro esportazioni senza giungere a una richiesta esplicita. Fonti dell'amministrazione hanno detto di non aver chiesto aiuto ai giapponesi ma di aver semplicemente .scambiato i rispettivi punti di vista».
Persone citate: Masayoshi Ito, Reagan
Luoghi citati: Giappone, Gran Bretagna, Longbridge, Maubeuge, Parigi, Usa, Washington
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