Sui soldi di Sindona alla de la commissione sente Micheli

Sui soldi di Sindona alla de la commissione sente Micheli Sui soldi di Sindona alla de la commissione sente Micheli ROMA — Le «ammissioni» rese dinanzi alle telecamere di «Tribuna politica» dal segretario della de, Flaminio Piccoli, hanno rilanciato l'interesse per l'indagine condotta dalla commissione Sindona sui finanziamenti occulti elargiti dall'ex finanziere di Patti. «La democrazia cristiana — ha confermato Piccoli — ha avuto da Sindona due miliardi nel periodo del referendum sul divorzio. Ha avuto per otto-nove mesi, dieci-quindici milioni al mese in periodi nei quali io non sono stato mai assolutamente responsabile, perché ero presidente del gruppo e nient'altro... La questione degli undici-dodici miliardi (di cui si starebbe occupando la commissione Sindona, n.d.r.) è una menzogna totale». La riprova si avrà oggi. Nel pomeriggio a palazzo San Macuto, sede della commissione parlamentare, è stato convocato il segretario amministrativo della de, Filippo Micheli, per chiarire quanto aveva dichiarato in passato: e cioè che i due miliardi elargiti da Sindona al partito nel '74 alla vigilia del referendum sul divorzio rappresentavano un prestito. Un altro «nodo» venuto a trovarsi recentemente al pettine della commissione è quello di Lino Jannuzzi. Chiamato in causa da Piccoli durante la stessa trasmissione televisiva (*Era stato l'allora giornalista dev'Espresso, Jannuzzi, a introdurre Sindona negli ambienti politici») l'attuale direttore di «Radio radicale» ha smentito ieri le affermazioni del segretario de. «JVon ho mai conosciuto Sindona — ha di- chiarate — e pertanto ero impossibilitato a introdrlo in alcun posto». Ieri i lavori sono proseguiti con l'ascolto di alcuni funzionari della Gemoes (Gestioni mobiliari Edilcentro sviluppo), una società usata in passato da Sindona per combinare speculazioni di ogni genere sui cambi e sulle merci e strumento privilegiato per finanziare la de e Raffaello Scarpitti. In mattinata dinanzi alla commissione hanno deposto il dottor Laurenti e il dottor Di Maggio : entrambi hanno ribadito di aver più volte autorizzato finanziamenti in favore di politici confermando tra l'altro l'esistenza della lista degli «89 conti cifrati». Nel pomeriggio è toccato ad altri due ex dirigenti della Gemoes, Passoni e Olivieri, e all'avvocato Gilardelli, legale di Sindona nei tempi splendidi. Agli inizi della prossima settimana, probabilmente, i membri della commissione si recheranno nel carcere di Lodi per interrogare Carlo Bordoni, ex braccio destro del finanziere siciliano. r. c.

Luoghi citati: Lodi, Patti, Roma