Due «detectives» dei Casinò sono sott'accusa a Sanremo

Due «detectives» dei Casinò sono sott'accusa a Sanremo Emesse dalla magistratura 34 comunicazioni giudiziarie Due «detectives» dei Casinò sono sott'accusa a Sanremo Si tratta di un ex ufficiale dei carabinieri e del sindaco di un paese della Riviera - Nominati controllori comunali della casa da gioco avrebbero dovuto vigilare e sventare tutte le truffe alla roulette SANREMO — Il maxiscandalo delle vincite truccate al Casino Municipale di Sanremo, che nel giro di dieci anni avrebbe portato ad un ammanco di circa 100 miliardi, si allarga a macchia d'olio. Dopo gli arresti in massa di 52 persone tra croupiers e giocatori, accusati tutti di associazione a delinquere e peculato, le indagini si sono ora spostate su dipendenti della casa da gioco ritenuti da sempre al di sopra di ogni sospetto. Ieri il giudice istruttore, dottor Burlo, ha emesso 34 comunicazioni giudiziarie nei confronti di impiegati del Casino e di clienti. Tra questi ci sono anche un sindaco democristiano ed un ex ufficiale dei carabinieri. Si tratta di Giacomo Crespi, 32 anni, primo cittadino di Ceriana, piccolo comune dell'entroterra ligure, e Giancarlo Trotti. Entrambi sono controllori comu¬ nali, un corpo speciale di «deteetives in borghese e senza armi» inventato dal comune proprio per impedire furti alle «roulettes» ed allo «chemin de fer». Insieme al sindaco Crespi e a Trotti altri quattro controllori avrebbero ricevuto analoghe comunicazioni giudiziarie: Lorenzo Siccardi, Pino Alvise, Remo Zanfi, Pierino Colombi. Polizia e Guardia di Finanza hanno compiuto 34 perqui- sizioni domiciliari e indagini fiscali. Molti a Sanremo continuano ad avere paura: giocatori, dipendenti del Casino, alcuni politici. Si temono nuove ondate di arresti, denunce, licenziamenti. Lo scandalo del Casino è scoppiato due mesi fa, il 27 gennaio. Il vice questore Enzo Natale, al termine di difficili indagini e pazienti controlli telefonici, entra in azione ed arresta 48 persone: 18 croupiers e 30 giocatori compiacenti. Il «blitz», il primo nella storia del Casino di Sanremo, ha l'effetto di un vero e proprio terremoto. Finiscono in carcere croupiers della «roulette» e dello «chemin». Tra loro ci sono impiegati di grado superiore, anche sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil. La Guardia di Finanza sigilla a tutti le cassette di sicurezza, vengono bloccati i conti correnti, si apprende cosi l'esistenza di vere e proprie fortune. Molte delle persone finite in carcere, infatti, posseggono ville, appartamenti, yacht, fuoriserie, collezioni di monete rare, conti in banca da capogiro. In carcere i dipendenti del Casino hanno la «bocca cucita», non rispondono alle domande del sostituto procuratore dott. Blaiotta. I giocatori, invece, hanno la lingua più sciolta ed alcuni di loro collaborano fino in fondo con la giustizia. Raccontano i meccanismi dei furti, delle vincite truccate, delle «combines» con i croupiers. Giorno dopo giorno si accumulano prove rendendo sempre più nitido il quadro, sotto certi aspetti mafioso, di un'attività delittuosa che aveva messo radici all'interno del Casino. Con il passare dei giorni gli arresti salgono a 52. Il sostituto procuratore, dott. Blaiotta, emette anche una trentina di comunicazioni giudiziarie nei confronti di altri dipendenti della casa da gioco ed altri clienti, n presidente del Casino, Antonio Semeria, ed il Comune, per motivi di sicurezza, dispongono l'immediato licenziamento di tutte le persone coinvolte nelle indagini di polizia. Roberto Basso

Luoghi citati: Ceriana, Sanremo