Londra sconvolta scopre una lunga serie di spie di Mario Ciriello

Londra sconvolta scopre una lunga serie di spie Intelligence Service nell'occhio delle inchieste Londra sconvolta scopre una lunga serie di spie Dopo l'ex capo del controspionaggio, rivelatosi agente del Kgb russo, un altro scandalo - Adesso si gioca al «toto-traditore» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Gli inglesi cominciano a domandarsi: chi sarà la prossima spia? E' una curiosità più che legittima perché, a soli tre giorni dai sospetti su sir Roger Hollis, ex capo del controspionaggio britannico, un'altra illustre figura è ora accusata di aver lavorato per il Kgb. Il presunto traditore sarebbe Tom Driberg, un deputato laboristadi sinistra che, dal '49 al '72, fu membro del National Executive (la direzione) e, tra il '57 e il '58, presidente dell'intero Labour Party. Nel '75, Driberg veniva innalzato alla Camera dei Pari con il titolo di Lord Bradwell. Sir Roger Hollis è morto nel '73: Tom Driberg, nel '76. A evocare questi fantasmi, a scuotere tutti i bracci dell'Intelligence Service (tanto che oggi Margaret Thatcher deve rispondere alle ansiose domande dei parlamentari e della nazione) è Chapman Pincher, un giornalista e scrittore che da anni esplora, con occhio esperto, il mondo dello spionaggio. Le «rivelazioni» su sir Roger Hollis e su Tom Driberg appaiono in un suo nuovo esplosivo libro Their trade is treachery (il loro mestiere è tradimento) pubblicato a puntate dal Daily Mail nonché dal Times. Che sir Roger Hollis fosse veramente colpevole di aver trasmesso vitali segreti ai russi durante la sua direzione del Mi5 (il controspionaggio) dal '56 al '65 non è ancora certo al cento per cento: Pincher stesso lo riconosce. Ma l'autore non sembra aver dubbi sulle responsabilità di Tom Driberg, il quale sarebbe stato al soldo sia del Kgb sia del Mi5 e, per un certo periodo, anche dei servizi segreti cecoslovacchi. Tanto i sovietici quanto gli inglesi erano al corrente di questo doppio gioco: e se ne valevano secondo le regole tradizionali dello spionaggio. Era stato l'Mi5 a reclutare Driberg, quando era ancora uno studente, prima della guerra. Aveva scoperto le sue idee di sinistra, gli aveva chiesto d'«infiltrarsi» nel partito comunista (l'M15 è responsabile oltre che della caccia agli agenti stranieri su suolo britannico anche della «controsovversione»). Driberg, uomo simpatico, colto, intelligente, aderiva al Labour Party, dove lo attendeva una carriera rapida e brillante. Sempre secondo Pincher, il suo delizioso appartamento (pagato dai due controspionaggi) era usato sovente per incontri erotici, convenzionali e omosessuali, di note personalità, Questi incontri clandestini permettevano a Driberg di raccogliere «preziose informazioni» che aggiungeva a quelle cui aveva accesso grazie alla sua posizione politica. Anche Driberg era un omosessuale, sfrenato e imprudente. Varie volte fu colto dalla polizia in compagnia di uomini o come interprete o come regista o come prosse- neta: ma gli arresti (e allora la legge era severissima) non lo preoccupavano. Consegnava ai poliziotti un numero segreto dell'Mi5: Scotland Yard lo rimetteva subito in libertà: del reato non restava traccia. Soltanto una volta fu processato, per l'insistenza di due cittadini. Ma fu assolto. In attesa dei chiarimenti di Margaret Thatcher, si è riaperto frattanto il dibattito su questi periodici scandali inglesi. Le molte analisi giungo- no tutte alla medesima conclusione: per troppo tempo, l'Intelligence Service, soprattutto nel dopoguerra, si è servito di «dilettanti», di uomini colti e cosmopoliti, ma che, proprio per la loro alta condizione sociale, avevano minori freni morali. Certo, la lista dei tradimenti è impressionante. Si apre, tra il '46 e il '50, con i nomi di Alan Nunn May, Klaus Fuchs e Bruno Pontecorvo, tre casi speciali, non privi di una certa nobiltà. I tre scienziati credevano nella necessità di rendere partecipe l'ex alleato sovietico di tutti i segreti atomici. Poi, i diplomatici Donald Mao Lean e Guy Burgess: poi, il superagente russo Gordon Lonsdale: poi, George Blake, del Mi6: poi, nel '62, William Vassall, un funzionario dell'ammiragliato: poi, nel '63, la fuga di Kim Philby. Nel '64, sir Anthony Blunt, consigliere della Regina per le arti, confessa di aver lavorato per i russi: nel '66, la spia George Blake evade, con l'aiuto del Kgb, da un carcere di Londra. Mario Ciriello

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