Il pci vuole la crisi di governo ma i quattro appoggiano Forlani di Luca Giurato

Il pci vuole la crisi di governo ma i quattro appoggiano Forlani Presentata oggi in Parlamento la richiesta di dimissioni Il pci vuole la crisi di governo ma i quattro appoggiano Forlani I comunisti contestano duramente le misure anti-crisi- La maggioranza ieri battuta in Commissione ROMA — Nella bufera di «no» alla super-stangata e ad ogni nuova proposta di toccare la scala mobile, il pei ha inserito ieri una novità che minaccia di far precipitare il governo nel burrone di una crisi dagli sbocchi difficili. I comunisti chiedono oggi ufficialmente, alla Camera e al Senato, le dimissioni di Forlani. La contestazione del pei alle misure economiche verrà super-politicizzata da Chiaro- monte e Gambolato. Anche per il pli (Zanone) «lo formula a quattro ormai si è dissolta». Gli oratori comunisti non presenteranno una mozione di sfiducia. Quindi, non sarà obbligatorio un voto specifico sulla richiesta di dimissioni Nel Parlamento e nel Paese, l'obbiettivo del pei è però decisamente puntato a far cadere Forlani. Nel Paese, il pei si è immediatamente collegato alle proteste dei sindacati: anzi, le ha scavalcate perché Lama non si era spinto sino alla richiesta di dimissioni. Nel Parlamento, la presenza massiccia dei comunisti crea dei problemi a Forlani anche quando i partiti della maggioranza sono presenti in forze; con i loro attacchi, i comunisti cercheranno di «far leva», ad ogni normale votazione, sui franchi tiratori. Il terreno per una azione anti-governo di gruppi di «capitani coraggiosi», come li ha definiti Craxi, sembra fertile. Nella de, molti parlamentari hanno vivamente protestato per la super-stangata, che scontenta ampie fasce del tradizionale elettorato democristiano, dagli agricoltori ai pubblici dipendenti. Nel psi, la sinistra è uscita allo scoperto; De Martino, Querci-Achilli, dopo il gruppo Signorile, hanno chiesto a Craxi una riunione urgente delle direzioni, per rivedere «misure impopolari, che creano recessione e disoccupazione». Per i tagli alla spesa pubblica, il Consiglio dei ministri di venerdì minaccia di trasformarsi in una riunione di fuoco; nessun ministro accetta sacrifici per il suo dicastero. Una nuova, grave «avvisaglia» della bufera politica che sta per abbattersi sul governo si è avuta ieri alla Camera, dove alla Commissione Trasporti il quadripartito è stato messo in minoranza. La Commissione ha detto «no» alla riconferma di un alto dirigente, amico personale di Forlani, alla presidenza di una azienda del porto di Ancona. In apparenza, siamo di fronte al solito «incidente tecnico»: massiccia assenza dei parlamentari della maggioranza: solida, ostinata presenza delle opposizioni, soprattutto pei. Nella sostanza, la bocciatura ha un significato politico, addirittura duplice: un dispetto al presidente del Consiglio e la conferma che i vari campanelli di allarme dei giorni scorsi (si è ormai perso il conto delle volte che il governo è andato in minoranza in Commissione) sono suonati del tutto inutilmente. Ma il ritorno dall'Olanda, per Forlani, non è tinto completamente di nero. Alla Camera, il presidente dei deputati del suo partito, Gerardo Bianco, ha fiutato odor di bruciato e ha rivolto al suo gruppo un appello-monito molto fermo e preciso: «Vogliamo aiutare il governo. E' necessario un grande impegno personale collettivo, un grande sforzo di iniziativa politica affinché la situazione non sfugga al nostro controllo». Contemporaneamente Piccoli (che ha visto respinta dall'opposizione la richiesta di patto sociale lanciata in tv) ha riunito un «vertice» di tutti i capi storici sul colle della Camilluccia. L'unico assente era Fanfani, da ieri presidente vicario della Repubblica. «Vi è stato un accordo completo», ha commentato il segretario, secondo il quale la de si accinge ad affrontare compatta le imminenti, ardue prove. A Forlani hanno confermato sostegno e fiducia anche i segretari del pri Spadolini e del psdi Longo. Sullo sfondo, il super-problema della scala mobile minaccia però di travolgere anche le intenzioni più indulgenti e distese. Luca Giurato

Luoghi citati: Ancona, Olanda, Roma