Venezia, ancora scioperi di «vaporetto selvaggio»
Venezia, ancora scioperi di «vaporetto selvaggio» Disagi nei trasporti fino a sabato Venezia, ancora scioperi di «vaporetto selvaggio» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE VENEZIA — Linea dura nella vertenza dei trasporti pubblici veneziani. Dura da parte di capitani e marinai dipendenti dall'Azienda del consorzio trasporti veneziano (Actv) — una municipalizzata costituita qualche anno fa sulle ceneri dell'analoga Azienda comunale di navigazione interlagunare (Acnil) — ma altrettanto da parte della giunta comunale, che non intende impegnarsi in concessioni che coinvolgerebbero poi pesantemente i bilanci. La controversia dura da quasi un mese e mezzo: in febbraio e ai primi di marzo IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIKIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII scioperi di intere giornate hanno boicottato abbastanza efficacemente il Carnevale veneziano costringendo le maschere a simpatiche ma faticose camminate. Adesso «vaporetto selvaggio» è ripreso, con la sospensione del servizio per un'ora alla fine di ogni turno, l'altro ieri, e con uno sciopero di sei ore ieri. Se si pensa poi che alla ripresa delle corse i vaporetti e i motoscafi di linea devono essere «ripescati» in deposito si ha la misura dell'effettiva estensione del disservizio. A esasperare i veneziani, come se ciò non bastasse, arriva la nebbia che fa puntualmente la sua comparsa ogni mattina, immobilizzando anche quei comandanti che non scioperano, i quali si mostrano particolarmente sensibili, in questo periodo di vertenza, ai pericoli della navigazione con scarsa visibilità. Invocano «l'esempio di Roma», dove il sindaco ha promesso aumenti per 120 mila lire nette mensili. Un esempio che il Comune di Venezia non intende seguire. Con la concessione di un simile aumento a tutti i 3500 dipendenti, infatti, l'onere per l'Actv supererebbe ogni possibile limite. R. b.
Luoghi citati: Comune Di Venezia, Roma, Venezia
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