Peres tenta di «agganciare» i sauditi, ma Riad dice di no
Peres tenta di «agganciare» i sauditi, ma Riad dice di no Il capo dell'opposizione in Israele Peres tenta di «agganciare» i sauditi, ma Riad dice di no NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — La notizia che il capo dell'opposizione Stilinoli Peres ha visitato a Rabat il re del Marocco e a Londra un principe di Giordania continua a suscitare in Israele discussioni, accuse e contraccuse. Per un paradosso tipico delle vigilie elettorali, il problema centrale non sembra tanto quello di sapere se gli incontri (che Rabat e Amman smentiscono) siano avvenuti, ma chi ha commesso l'indiscrezione di rivelarli e se un esponente dell'opposizione abbia il diritto di incontrare personalmente personalità straniere per esaminare piani politici per il futuro. Peres. pur non confermando né negando gli incontri, ha ribadito il suo diritto di discutere le posizioni del proprio partito con chicchessia e ha detto di avere informato tempo fa il primo ministro di possibili incontri all'estero. Ha aggiunto di ritenere che qualcuno dell'ufficio del premier abbia diffuso la notizia per sollevare un polverone e accusare il «Pronte del Lavoro» di indebite interferenze politiche. Begin, pur dichiarando «strana» l'accusa fatta al suo ufficio, non ha potuto negare di essere stato informato delle intenzioni di Peres e di non aver avuto motivi per impedire gli incontri, pur non approvandoli. Reagendo agli attacchi di cui è stato fatto segno, Peres è andato oltre. Ha detto che pensa di avere in avvenire contatti con diverse personalità per portare avanti il processo di pace in M.O. A questo proposito ha parlato di una possibilità di dialogo con l'Arabia Saudita che a suo parere potrebbe, in un prossimo futuro, diventare concreta. Peres ha dichiarato alla radio: «I sauditi hanno bisogno della pace come e più di Israele per combattere il terrorismo e arginare l'influenza russa». Ma poche ore dopo Riad ha decisamente smentito di avere intenzione di trattare con Israele. g. r.
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