Truffa a ditte per un miliardo meccanico e casalinga arrestati

Truffa a ditte per un miliardo meccanico e casalinga arrestati Acquistavano merce con assegni risultati scoperti Truffa a ditte per un miliardo meccanico e casalinga arrestati Il terzo complice è riuscito a sottrarsi alla cattura - Altro fatto: proiettile sparato da un bandito in fuga entra in un alloggio Da qualche tempo negozianti, grossisti, società, avevano la sorpresa di sentirsi dire dalle loro banche che gli assegni versati erano scoperti: chi aveva comprato da loro pochi giorni prima aveva «staccato» un assegno su un conto corrente coperto per una cifra di molto inferiore. Per gli stessi istituti di credito torinesi è stato, per molti mesi, un mistero. Fino all'altro giorno, quando i carabinieri del Nucleo operativo hanno fatto piena luce sulla vicenda, scoprendo l'ammontare della truffa (circa un miliardo) e i loro ideatori. Due sono stati arrestati: il meccanico Sergio Oblato, nato a Ivrea 20 anni fa, via Servais 126/F e la casalinga Vanna Maiolo, 24 anni, residente a Sezze d'Alba, ma domiciliata a Santo Stefano Roero (Cuneo), in frazione Tre Rivi 22. Un terzo complice dell'organizzazione, Cristoforo Fano, pregiudicato, 34 anni, corso Lecce 32, è riuscito per ora a rendersi irreperibile. Tutto ha avuto inizio 7 mesi fa. I tre giovani si presentarono alla Banca Nazionale del Lavoro e con 100 mila lire aprirono un conto corrente, Si fecero consegnare un carnet di assegni e cominciarono l'attività truffaldina. Oli acquisti erano fatti soprattutto il venerdì quando gli stessi negozianti accettano più facilmente (banche chiuse) gli •cheques». Passava quasi una settimana prima che le vitti me della truffa si accorgessero dell'inganno. E per la banda non era difficile inquinare le acque aprendo conti correnti in altri istituti di credito, e far credere che gli affari stavano andando a gonfie vele. Senza contare che molti degli assegni, girati, facevano lunghi passaggi da una banca all'altra. Ogni tanto — e questo particolare li ha traditi — il Cristofaro, l'Oblato e la Maiolo, aprivano il conto con il loro vero nome. •Fallito assalto di un rapinatore a un'orologeria-oreficeria di corso Unione Sovietica 527; L'episodio è avvenuto ieri alle 18. Nel negozio di Giuseppe Toja, 41 anni, vi erano sette clienti e un fornitore. «£' entrato un giovane con i capelli rossi, sui 25-27 anni — ha raccontato l'orefice — e piuttosto agitato. Mentre parlavo al fornitore, con mossa fulminea si è impadronito di un rotolo di catenine». Ma il rappresentante gli ha afferrato il braccio, costringendo lo sconosciuto ad abbandonare la preda e a fuggire. Mentre il Toja usciva per inseguirlo, il giovane ha attraversato il corso. •L'abbiamo visto estrarre da una tasca una pistola — ha raccontato l'orefice —, ha alzato il braccio e ha sparato». Il proiettile, calibro 7.65, è penetrato, attraverso i vetri, nella camera da letto di un alloggio del quarto piano. In quel momento Roberto Gamba. 40 anni, stava riposando.

Persone citate: Cristofaro, Cristoforo Fano, Giuseppe Toja, Roberto Gamba, Sergio Oblato, Toja, Truffa, Vanna Maiolo

Luoghi citati: Cuneo, Ivrea, Santo Stefano Roero, Sezze D'alba