Superbiblioteca tutta per ciechi
Superbiblioteca tutta per ciechi Sarà Tunica in Italia Superbiblioteca tutta per ciechi In via Nizza il Centro regionale di documentazione per i non vedenti Tutti d'accordo: assessorati all'assistenza della Regione, della Provincia, del Comune e rappresentanti degli interessati. Bisogna dar vita al più presto al »Centro regionale di documentazione per i non vedenti*. Dovrebbe aver sede in via Nizza, nell'edificio che già ospitò l'Unione Italiana Ciechi, e servire, oltreché da biblioteca circolante di libri scritti in Braille, anche come centro di distribuzione testi scolastici ai ragazzi minorati della vista di tutto il Piemonte, nonché come nastroteca e centro di registrazione e stampa per nuove opere da distribuire ai non vedenti di tutte le età. Sarebbe una grande novità non solo per Torino e per il Piemonte, ma per l'Italia perché non risulta che esista in altre regioni un luogo ove esigenze cosi diverse possano essere soddisfatte contemporaneamente. ri maggior sogno di circa settemila ciechi abitanti in Piemonte sarebbe quello che il nuovo Centro (la cui gestione sarà affidata al Comune anche se servirà tutta l'area regionale) sia fornito di un •lettore speciale» del costo di circa 30 milioni denominato *Kurtweil». Si tratta in sostanza di Un apparecchio elettronico che trasforma i caratteri della scrittura normale, o «nera» come dicono 1 ciechi, in caratteri Braille, facendo risparmiare ore e ore di pesante lavoro. Attualmente l'opera di traduzione dalla stampa al Braille viene compiuta da volontari, o da personale retribuito che molte volte non riesce a tenere dietro alle esigenze dei non vedenti, o per insufficiente retribuzione, o per l'eccessiva macchinosità della traduzione. Nel centro si terrebbero inoltre corsi di insegnamento ai bambini ciechi sull'uso dell'.Optacon», uno strumento elettronico che serve a decifrare, con il tatto, la scrittura normale. Un altro importantissimo servizio la registrazione su cassette, potrà svilupparsi nel Centro, ma solo se verrà, ulteriormente potenziata la cosiddetta *banca delle voci»,, . Esistono quindici biblioteche importanti in Piemonte, dotate, grazie ad uno stanziamento di 60 milioni, di modernissimi strumenti di registrazione e di ascolto per ciechi, anziani o per chi in genere ci vede poco. Ma nessuno in pratica li usa, perché vi sono poche voci, volontarie o retribuite, che si prestino' ad illuminare, con la parola, un buio che è sociale prima che fisico. Nell'attesa che il progetto del Centro entri in fase operativa, l'Unione Italiana Cie¬ chi, sezione di Torino, si è appellata al Poligrafico di Stato perché le banconote emesse in Italia non tengono ancora conto delle esigenze del non vedenti. Oli errori compiuti nel maneggio di banconote ritenute di un taglio invece che di un altro sono talmente evidenti che non si capisce perché l'Italia non debba adeguarsi agli altri Paesi civili che già hanno preso in esame il problema.
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