Scatta l'austerità d'emergenza I ministri divisi, forte tensione di Emilio Pucci
Scatta l'austerità d'emergenza I ministri divisi, forte tensione Stasera forse sapremo come risparmiare 6500 miliardi Scatta l'austerità d'emergenza I ministri divisi, forte tensione Già annunciato l'aumento del 12% dei telefoni - Un ventaglio di ipotesi: rincaro della benzina e delie tariffe pubbliche, domeniche a piedi, ticket per i ricoveri in ospedale - Si parla anche di ritocco della scala mobile e del blocco dei salari - Prevista stretta creditizia per impedire la svalutazione della lira ROMA — Il rincaro della bolletta del telefono (12 per cento), annunciato ieri in una pausa delle riunioni che si sono susseguite a Palazzo Chigi, anticipa l'arrivo di una pesante austerità che dovrebbe essere definita oggi dal Consiglio dei ministri, convocato salvo colpi di scena, per le 18. La manovra è ancora tutta da definire, anche perché le discussioni di ieri non sono servite a sanare i profondi contrasti che dividono la coalizione governativa. Accanto ad inevitabili misure di carattere monetario per difendere la lira (si parla di aumento del tasso di sconto), si dovranno tagliare 6500 miliardi del deficit pubblico per tornare alle stime iniziali contenute nel piano triennale che cosi potrà essere finalmente presentato. Ma proprio qui nasce il durissimo scontro, evidenziato dal silenzio dei partecipanti alla seduta, che è durata dieci ore. L'unica cosa sicura è che i ministri socialisti sono fermamente contrari ad un ulteriore inasprimento delle tasse, sia dirette sia indirette, e ad una deflazione «selvaggia». Lo stesso Reviglio avrebbe minacciato le dimissioni in caso di ritocchi al suo programma che prevede, però, il ripristino delle aliquote Irpef modificate dal Senato (cosa, tra l'altro, che consentirebbe un recupero di 1200-1500 miliardi). Altri ministri, invece, e tra questi Andreatta, con il conforto della Banca d'Italia, punterebbero, oltre che alla «stretta» creditizia, ad un drastico taglio dei consumi interni, con un «mix» di provvedimenti che includerebbe fisco e tariffe. Il ventaglio delle ipotesi è amplissimo: si va dall'aumento della benzina a quello della luce, al ritocco dei biglietti degli autobus, al ticket ospedaliero, ai risparmi energetici (domeniche a piedi, limiti di velocità). Andreatta sarebbe anche favorevole ad aprire il discorso sulla scala mobile e a congelare le rivendicazioni salariali. La scelta sarà, comunque, difficile e sicuramente impopolare, ma la situazione della lira e dell'economia in generale non consentono ulteriori slittamenti. Domani si riapre il mercato dei cambi e la Banca d'Italia — è il messaggio che ieri Ciampi ha drammaticamente lanciato a Forlani e ai suoi ministri — non può continuare a «svenarsi», bruciando le riserve a colpi di centinaia di milioni di dollari. Una riapertura, quindi, senza difese adeguate potrebbe costringere nei prossimi giorni l'esecutivo e l'autorità monetaria a bruschi interventi sul cambio. La scelta sarà, comunque, difficile e sicuramente impopolare, ma la situazione della lira e dell'economia in generale non consentono ulteriori slittamenti. Domani si riapre il mercato dei cambi e la Banca d'Italia — è il messaggio che ieri Ciampi ha drammaticamente lanciato a Forlani e ai suoi ministri — non può continuare a «svenarsi», bruciando le riserve a colpi di centinaia di milioni di dollari. Una riapertura, quindi, senza difese adeguate potrebbe costringere nei prossimi giorni l'esecutivo e l'autorità monetaria a bruschi interventi sul cambio. Nella girandola di illazioni circolava ieri sera anche l'ipotesi incontrollata di un aggiustamento della lira all'interno dello Sme. Oggi, prima della seduta pomeridiana del Consiglio dei ministri, si terranno nuove consultazioni, nel tentativo di trovare una soluzione di compromesso in grado di affrontare la crisi con mezzi sufficienti e, nel contempo, di ricomporre la rissa tra i ministri della traballante coalizione. Forlani, infatti, intende recarsi al vertice europeo di Maastricht -avendo definito le compatibilità specifiche del piano a medio termine». Il presidente del Consiglio appare quindi intenzionato a presentarsi ai partners europei con una politica economica capace di affrontare e superare il grave momento. Nella convulsa giornata di ieri le riunioni a Palazzo Chigi si sono aperte proprio su questi due spinosi problemi che hanno impegnato su vari tavoli presidente e ministri fino al primo pomeriggio. Poi, si è aperto il grande «vertice» con un acceso dibattito sui provvedimenti urgenti. Per questi si è particolarmente battuto il governatore Ciampi: la Banca d'Italia ha fatto presente tra l'altro che la recente stretta creditizia si sta rivelando molto meno efficace del previsto. Lo stesso ministro del Tesoro, Andreatta, si era presentato all'appuntamento con un corposo pacchetto di provvedimenti, incontrando subito l'opposizione di alcuni colleghi. Emilio Pucci
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