Capogiro tra sedie e frigo

Capogiro tra sedie e frigo Di quanto sono aumentati i prezzi in un anno: l'arredo della cucina Capogiro tra sedie e frigo E' praticamente impossibile spendere poco per mettere assieme mobili e stoviglie - Rincaro record: 63,1 per cento dei tavoli (155 mila lire il prezzo medio) Più 58,8 per i pensili in formica; 36,1 per le sedie - Lavatrici a 340 mila lire Entriamo in cucina a braccetto con i prezzi medi rilevati dall'Ufficio statistica del Comune di Torino. «£' questo l'unico modo — afferma l'assessore Carla Spaglinolo — per individuare, su dati ufficiali, gli aumenti subiti da mobili ed elettrodomestici nell'arco di un anno (febbraio '80-febbraio '81), cioè da quei "beni e servisi vari" che riservano ai consumatori non poche sorprese al momento dell'acquisto». Ricordando che le statistiche fanno i conti sulle medie ricavate dalle rilevazioni di prezzi anche molto disparati fra loro, ecco che un modesto tavolo da cucina, con un solo cassetto, non un pezzo firmato da designer, è passato dalla media di 95.200 lire alle 155.300 lire attuali: un bel balzo in su del 63,1 per cento. Un primato, visto che nessun altro arredo da cucina né elettrodomestico utile ha raggiunto un'analoga percentuale d'aumento nello stesso periodo. L'esempio comunque è stato seguito: al secondo posto troviamo il pensile in formica a due sportelli (+58,8 per cento, da 84.500 a poco più di 134 mila lire). Segno evidente che per arredare una cucina quest'anno occorrono parecchi quattrini in più, una percentuale assai elevata anche rispetto all'andamento del costo globale della vita, contenuto (si fa per dire) entro il 19 per cento circa. Tra sedie e sgabelli pare che il consumatore italiano, in cucina, continui a preferire la comodità, delle prime rispetto alla funzionalità dei secondi. E fa bene. Perché gli sgabelli, forse perché la moda li addita ad esempio, costavano, il mese scorso, il 44,1 per cento in più rispetto a un anno fa, mentre per le sedie «in legno verniciato», il prezzo s'è fermato a un +36,1 per cento. La cucina a gas, modello a tre fornelli e mezzo (cioè uno piccolo) dotata di forno con il 35,4 per cento in più è riuscita a superare ormai il prezzo di 200 mila lire contro le 154 mila del febbraio '80. Avrebbe il primato dei rincari tra gli elettrodomestici indispensabili se la lavastoviglie non fosse entrata di prepotenza nell'uso quotidiano di molte famiglie: per un modello da «otto coperti», si pagano, in media, 375 mila lire, con un rincaro del 36,4 per cento. Il rischio è di far tornare la lavastoviglie tra gli oggetti di lusso per pochi portafogli. Anche per comprare una lavatrice, cinque chili di carico, non bastano 300 mila lire: il prezzo medio s'aggira intorno alle 340 mila, ma l'aumento in dodici mesi è più contenuto: soltanto un 18,3 per cento in più. Rincaro analogo è registrato per il frigorifero, capacità circa 200 litri, con un prezzo medio di 246.500 lire contro le 208.300 di un anno fa; certo a scegliere il frigo a due porte con freezer, capacità 250 litri circa, si spende un po' di più (298.330 lire, +18,5 per cento), ma la differenza tra i due modelli e i vantaggi della surgelazione giocano a favore del freezer. In fondo, risulta il più conveniente. Per sostituire oggi la vecchia e consunta lucidatrice o l'aspirapolvere elettrico ormai distrutto dall'uso, sono guai: la prima raggiunge in media le 85 mila lire e il secon¬ do non s'accontenta di 100 mila, con aumenti percentuali tra il 14 e il 16 per cento. Persino un ferro da stiro, senza parlare di modello sofisticato a vapore, rischia di diventare un elettrodomestico «importante»: in un anno è passato da poco più di 19 mila a quasi 26 mila lire in media e non sembra voler fermare la sua corsa al rialzo. Ma in cucina l'attrezzatura non è completa senza pentole, piatti, bicchieri e detersivi. Tutti oggetti e prodotti indispensabili per la vita quotidiana di una famiglia. Tra il vasellame il primo posto nei rincari spetta alla tazza da tè completa di piattino: +58 per cento; in media 2133 lire l'una. Il bicchiere di vetro bianco non lavorato segue con +34 per cento (640 lire l'uno); il recipiente tipo pyrex, diametro 18 cm. registra un +31,7 per cento (2805 lire in media). Una padella, sia in alluminio sia in materiale antiaderente, s'aggira intorno alle 9900 lire, con un aumento del 30 per cento; un piatto piano tondo in umilissima terraglia costa 1725 lire (+29,2%) e si sbreccia con facilità. Non è tutto. I detersivi di qualunque tipo, liquido o in polvere, a mano o per lavatrice o lavastoviglie, hanno subito quasi indistintamente rin¬ cari vistosi, sempre superiori al 20-23 per cento. Anzi, i prodotti più modesti come il detersivo per bucato a mano (in scatola da 300 grammi) e il pacco da un chilo di buona soda Solvay d'antica memoria hanno raggiunto il 30 e il 33 per cento d'aumento con un prezzo medio al consumo, rispettivamente di 640 e di 743 lire. E la scopa di saggina? Con un prezzo medio di 4110 lire (+22,2 per cento) combatte una sua disperata battaglia di sopravvivenza contro le più moderne scope in fibre di plastica o in trecce di straccio e rischia, ogni anno di più, una clamorosa sconfitta. Simonetta Conti

Persone citate: Carla Spaglinolo, Simonetta Conti

Luoghi citati: Comune Di Torino