Il Piemonte ha un bilancio di 2720 miliardi ma in realtà ne può spendere poco più di 230

Il Piemonte ha un bilancio di 2720 miliardi ma in realtà ne può spendere poco più di 230 Il Piemonte ha un bilancio di 2720 miliardi ma in realtà ne può spendere poco più di 230 Tutto il resto ha destinazione vincolata, in particolare oltre 1500 sono impegnati per la sanità - Il dibattito in Consiglio: 11 discorsi contro, 7 a favore - Lunedì il voto Come tutti gli anni, anche ieri si è compiuto in Regione il rito del dibattito sul bilancio. Hanno parlato in 18: 7 della maggioranza, affannati a dimostrare la bontà del documento contabile, 11 dell'opposizione, impegnati a sostenere il contrario. Lunedi il voto. Un confronto, tutto sommato, piuttosto fiacco, con una ventina di consiglieri presenti e neanche tutti attenti. Ma ogni tanto qualche elemento, o qualche frase, richiamava l'attenzione. Per esempio quando il socialdemocratico Cerutti ha fatto un parallelo tra la somma disponibile per opere programmate dalla Regione: 237 miliardi sui 2.720 del bilancio (il resto è predestinato dallo Stato) e i 900 di cui dispone il Comune di Torino. Certo che in queste situazioni la Regione rischia di diventare «un puro e semplice ufficio pagatore in nome dello Stato». A ciò si aggiunga, dice la repubblicana Vetrino, appoggiata dal collega Gastaldi. .una cultura arretrata di go- x>erno che tende a soddisfare richieste clientelari o corporative specie sotto le elezioni»; mentre invece -tutti i 2.720 miliardi devono essere impiegati per mettere il Piemonte in grado di reggere la sfida internazionale degli Anni 80». Il tema polemico è stato cavalcato soprattutto dalla de. Brizio: -Si privilegia la spesa corrente rispetto agli investimenti e la spesa assistenziale rispetto agli interventi economici: ci si pone nei rapporti col potere centrale più in posizione di attesa che sul terreno dell'autonoma proposta». Picco lamenta «/a mistificazione perpetrata a tutti i livelli di governo regionale sulla gestione dei programmi pluriennali d'attuazione». B or andò si domanda: «£' più giusto finanziare asili nido non necessari o aiutare i Comuni a dotarsi di aree attrezzate per attività produttive o l'agricoltura con opere irrigue?»: Chiabrando: «La giunta non capisce le esigenze, le spinte che vengono dalle categorie, specie agricole» ; Devecchi: «Tre miliardi per gli handicappati sono una goccia nel mare dei bisogni». Infine Cadetto: «Le risorse sono state divise col bilancino tra i vari assessorati per motivi di equilibrio politico tra la maggioranza; non secondo una logica programmatoria». Anche il pli non scherza. Marchini: «Le variazioni di bilancio che si susseguono a scadenza trimestrale (una è già annunciata per gli artigiani) denunciano l'incapacità della giunta di gestire una seria politica finanziaria»; Turbiglio: «Mancano fantasia, nuove idee, nuove proposte, ma soprattutto manca impegno». Anche Mignone (psdi) ha qualche critica: «La lentezza dei pagamenti da parte degli uffici regionali si ripercuote sulle opere determinando aumenti di costo». Carazzoni (msi): «Un bilancio puramente indicativo, insufficiente». MontefaJches.1. polemicissimo con la de. invita il governo regionale a «privilegiare le fonti di energia rinnovabili e il risparmio energetico e a in tementi urgenti nella forma zione professionale e nell'agri coltura». I quattro oratori comunisti difendono il bilancio. Biazzi: «Le risorse disponibili sono, in realtà, solo il 10% del bilancio tenendo conto degli impegni precedenti. E il Piemonte li ha spesi bene, con una politica saggia che si è tradotta in beni di investimento a favore della comunità». Valeri (presidente della I Commissione): «E' urgente, ora, sbloccare la strada dei piani comprensoriali e delegare a Comuni e Province competenze di programma per aiwicinare il governo pubblico ai cittadini». Ferro indi ca alcuni settori d'intervento urgenti: progetto montagna irrigazione, agroalimentare; e Bruciamacchie insiste sull'artigianato, -che ha 122 mila imprese e circa 400 mila dipendenti». In tutti, opposizione e maggioranza, è comunque forte la preoccupazione di vedere la Regione, anzi le Regioni, perdere potere e credibilità.

Luoghi citati: Comune Di Torino, Piemonte