«Delle elezioni non m'importa, m'impegno nell'Università soltanto per la laurea»

«Delle elezioni non m'importa, m'impegno nell'Università soltanto per la laurea» «Delle elezioni non m'importa, m'impegno nell'Università soltanto per la laurea» La frase di uno studente riassume il motivo chiave della scarsa affluenza al voto Tu voti? .No. Delle elezioni non m'importa. Primo perché le nostre rappresentanze contano poco o niente. Secondo perché intendo impegnarmi all'Università soltanto per lezioni, esami e laurea. Non ho tempo per altro, lavoro parttime.. Bruno M., 24 anni, quart'anno di Legge, ritiene superata la concezione del movimento studentesco del '68'. Spiega: .Allora si diceva che gli studenti sono una categoria. Non è vero. L'Università finisce in fretta. A farla funzionare ci pensi chi è responsabile. Noi dobbiamo darci da fare per ciò che verrà dopo. Sono parecchi che la pensano come me'. Sono le 15 e le prime percentuali di votanti giunte dall'Ateneo sono desolanti: alle urne è andato il 7 per cento dei 45.875 aventi diritto. Ma la punto» è raggiunta grazie all'affluenza di alcune facoltà per tradizione molto rispettose del voto, quelle dove i giovani sono costretti a frequentare le lezioni. A Medicina, ad esempio, e a Scienze. In contrapposizione c'è la .caduta. di Magistero e delle Scuole di specializzazione. Al Politecnico (11.323 aventi diritto al voto) gli umori sono contrastanti. Alle 9,30 ingegneria ha già .votato bene». Ad Architettura, ore 16 l'afflusso è sempre scarso, ma c'è chi si consola: .In un seggio siamo al 7 per cento, meglio dell'ultima volta quando l'esito finale diede il 6per cento». Ovunque l'atmosfera è quella dei giorni di lezione. Unica «spia» della giornata elettorale sono pochi manifesti, i seggi, i sigilli alle finestre, il controllo della forza pubblica come vuole la legge. Sono lontani i tempi delle polemiche, dei disordini, dei tentativi di convincere a votare o a non votare a suon di schiaffi. Ognuno può fare ciò che crede. Cogliamo a volo alcuni pareri. Ida Zanino, Ingegneria: Voto perché penso sia giusto sfruttare ogni possibilità di intervento democratico.. Gianmaria Aldo Alciati e Severino Zampaglione (Ingegneria) dichiarano di votare «per senso civico». «Se le percentuali sono basse può esistere spazio per chi non vuole l'interesse di tutti. La rappresentanza studentesca nei vari consigli è un primo passo. Facciamolo». Lucia (Architettura) è per il voto. Ma si rammarica: .Credo di esercitare il mio dovere esprimendo un'opinione. Tut- tavia siamo in pochi a farlo. C'è gente che non si vede mai. Perché dovrebbe venire proprio oggi?.. A Magistero, Paola Bosso ha appena deposto la scheda: .L'ho fatto perché ritengo giusto sfruttare qualsiasi occasione per cambiare le cose.. Anna Borgatto di Lettere: .Giudico inadeguati gli strumenti che ci danno, ma ritengo un gesto di responsabilità esprimere il mio parere'. Nicoletta Chiornio, iscritta a Filosofia: .Sono qui per dare il voto ad un amico. Me lo ha chiesto per piacere. Io frequento poco perché lavoro e non ho idee chare. Ho deciso di accontentarlo». A Palazzo Nuovo c'è il .papa» della goliardia, Pier Luigi Marengo, di Legge. «Ho votato anche se non ci credo. Penso di contribuire a non dar potere ai gruppi che poi usano i risultati per far politica fuori». Un giovane iscritto a Legge è solo in un'aula. Studia. Voterai? .Credo di sì. Ma soltanto per il consiglio di facoltà perché esprimerò fiducia alla persona prescelta e non un giudizio politico». Molti non votano confessando di non essere neppure al corrente delle elezioni. E dicono, staccati: .Abbiamo altro da pensare». Maria Valabrega

Persone citate: Anna Borgatto, Bruno M., Gianmaria Aldo Alciati, Ida Zanino, Maria Valabrega, Nicoletta Chiornio, Paola Bosso, Pier Luigi Marengo, Severino Zampaglione

Luoghi citati: Magistero