Fmi valuta il piano triennale

Fmi valuta il piano triennale Il direttore per l'Europa, Whittome, incontra La Malfa e Reviglio Fmi valuta il piano triennale ROMA — Il ministro del bilancio La Malfa ha illustrato ieri alla delegazione del Fondo monetario internazionale, guidata dal direttore per l'Europa, Allan Whittome, il piano triennale che sarà oggi all'esame del Consiglio dei ministri. Gli esperti del Fmi si sono soffermati sui problemi della spesa pubblica, destinata a dilatarsi oltre i 40 mila miliardi di lire e dell'inflazione che continua a marciare su ritmi di crescita vicini al 20 per cento annuo. Un quadro, dunque, tutt'altro che confortante. La Malfa ha comunque detto a Whittome di credere molto in questo piano e soprattutto nelle soluzioni in esso contenute per affrontare positivamente i «nodi» dell'economia italiana. L'ottimismo del ministro del Bilancio si collega al fatto che il metodo seguito per questo piano ribalta la «filosofia» di precedenti programmi rimasti poi sulla carta. Da una politica economica centrata sulla manovra della domanda si do¬ vrebbe passare ad una politica selezionata dell'offerta. In pratica, i soldi per gli investimenti verrebbero dati soltanto in presenza di validi programmi tali da soddisfare cinque precise scelte politiche: sviluppo del reddito reale, incremento dell'occupazione, maggiori investimenti nel Mezzogiorno, contenimento dell'inflazione e del deficit della bilancia dei pagamenti. A passare al setaccio gli investimenti sarà un «nucleo» speciale funzionante presso il ministero del Bilancio, insediato proprio l'altro ieri. Il «nucleo» fornirà al governo un'indicazione tecnica sulla quale innestare la selezione. Gli scostamenti tra le condizioni effettive e quelle volute da ciascun piano settoriale e dal piano nel suo complesso verranno invece verificati con una frequenza non inferiore a sei mesi a livello politico Quanto al volume di spesa, per il triennio 1981-83 si fa una previsione complessiva di 100 mila miliardi di lire, di cui la metà tra gli investimenti già messi in bilancio da leggi pluriennali e l'altra dagli investimenti aggiuntivi inseriti nei venti piani settoriali di intervento. Questi ultimi 50 mila miliardi si troveranno parte nei bilanci statali e parte (20-25 mila miliardi) sui mercati internazionali attraverso cospicui prestiti. Un giudizio positivo del Fondo monetario sul piano agevolerebbe questa ricerca altrimenti difficile. La delegazione del Fmi si è interessata anche dei problemi della politica fiscale, incontrandosi l'altro ieri sera con il ministro delle Finanze. Reviglio ha esposto a Whittome i risultati raggiunti in termini di gettito, i disegni di legge in discussione (addizionale e revisione delle aliquote) e le iniziative di lotta alle evasioni fiscali. Oggi gli esperti del Fmi dovrebbero sentire i ministri dell'Industria Pandolfi e delle Partecipazioni Statali De Michelis. La chiusura della missione è fissata per domani die Bilica d'Italia con il vertice Ciampi-Whittome. e. p.

Persone citate: Allan Whittome, Bilica, Ciampi, De Michelis, La Malfa, Pandolfi, Reviglio, Reviglio Fmi

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma