Ecco come «Selezione» ha conquistato l'Italia di Luciano Curino

Ecco come «Selezione» ha conquistato l'Italia Ha raggiunto e superato il milione di copie Ecco come «Selezione» ha conquistato l'Italia DAL N08TRO INVIATO SPECIALE MILANO — Con il nume.-o di marzo Selegione dal Reader's Digest raggiunge il milione di copie. Anzi, lo supera: un milione e seimila. Da un'indagine risulta che ogni copia ha tre, quattro lettori: una folla sterminata, dunque, ed è fenomeno editoriale che incuriosisce. Uno si chiede chi sono i lettori, quali i motivi di successo della rivista. Quasi la meta dei lettori sono giovani, tra i 15 e i 34 anni, in massima parte appartengono alla classe medio superiore e media, hanno un buon livello culturale e professionale (un terzo è laureato o diplomato) e vivono per lo più in città. Il 95 per cento sono abbonati. E sono abbonati fedeli, perché la percentuale dei rinnovi aumenta ogni anno, adesso è al novanta per cento, mentre cresce il numero dei nuovi abbonati. I motivi del successo sono diversi: il primo è nella formula della rivista, e qui c'è una storia. A New York, una sessantina di anni fa, De Witt Wallace e la fidanzata Lyla Acheson inventano il «condensato»; articoli scelti e riassunti per offrire al pubblico quanto di più interessante e stimolante appare sulla stampa. Non hanno quattrini per realizzare l'idea, la propongono a diversi editori (anche al mago della stampa Randolph Hearst), che la rifiutano, perché non ci credono. Allora succede come nei film di Frank Capra, che Wallace e Acheson si rivolgono alla gente qualunque. Spediscono a scuole, collegi, università una circolare dove spiegano che cosa intendono fare e chiedono un dollaro «al buio». E, proprio come in un finale alla Capra, i soldi arrivano da tutte le parti: cinquemila dollari. Nel febbraio 1922 nasce il Reader's Digest. Nota di colore: redazione, uffici, tutto è in uno scantinato, sotto uno «speak easy», spaccio clandestino di liquori dell'America proibizionista. Oggi la rivista di formato tascabile («Si è pensato ai "pendolari", a quelli del metrò») ha una cittadina tutta sua, Pleasantville, e vanta di essere - la pubblicazione più diffusa nel mondo dopo la Bibbia». Oltre trenta milioni di copie sono acquistate ogni mese in 164 Paesi e hanno quasi cento milioni di lettori. La rivista è stampata in sedici lingue, compreso l'arabo, l'indiano, il coreano e il cinese. In Italia Selezione dal Reader's Digest è apparsa nel 1948. Il primo numero subito esaurito, con la ristampa è arrivato a 350 mila copie. In copertina aveva giovani allegri sulla scalinata di Trinità dei Monti. Era una fotografia ottimista, tutti gli articoli traboccavano ottimismo, erano edificanti, vi era «/a persona che non dimenticherò mai» e «ridete e starete sani». Nel 1971 Selezione era a 680 mila copie ed è venuta a dirigerla Ludina Barzini, che l'ha «italianizzata» e vivacizzata con argomenti, servizi, inchieste, interviste di attualità nazionale: articoli ripresi e condensati, e articoli originali. Una donna piena di idee, e sotto la sua direzione il numero delle copie è salito costantemente, ha avuto un'impennata negli ultimi anni, nonostante l'aumento del prezzo: 748 mila copie l'aprile di due anni fa; 830 mila l'aprile scorso; adesso un milione e più. La rivista ha amici, in aumento, e ha detrattori. Questi l'accusano di facile ottimismo. Risponde la Barzini: «Ci siamo occupati e ci occupiamo degli argomenti più drammatici. Terrorismo, droga, la solitudine dei vecchi e l'infanzia seviziata, disoccupazione giovanile, alcolismo. Questo e altro, cercando di evitare il sensazionalismo o lo scandalismo. Nel numero di aprile parleremo di incesto, con franchezza e senso di responsabilità. Tocchiamo ogni argomento e ogni problema, dicendo sempre al lettore che cosa si è fatto, cosa si fa, cosa si potrebbe fare. Ecco: quello che chiamano "ottimismo di Selezione" è questo mostrare la soluzione dopo aver esposto un problema». La formula di «digest», di condensato divulgativo, è considerata da molti uno degli aspetti deteriori, o almeno più discutibili, di Selezione. Risposta: -Il condensato non altera mai l'articolo o il libro, prima della pubblicazione è letto e approvato dall'autore di quell'articolo e di quel libro. Una volta Cronin disse: "Grande è stata la mia meraviglia quando ho letto il condensato e mi sono accorto che potevo dire in dodici pagine quello che ho detto in quaranta». Osserva Gillo Dorfles, studioso di estetica e crìtico d'arte: «£' sin troppo noto che l'italiano medio dedica una piccola, troppo piccola, porzione del suo tempo libero alla lettura. E', dunque, più che comprensibile che, scegliendo Selezione al posto di un'altra rivista letteraria o culturale, lo faccia ben sapendo che in questo modo riuscirà ad accumulare e assimilare un numero notevole di nozioni e di notizie importanti, senza eccessivo spreco del suo tempo e senza la necessità di un'eccessiva preparazione scientifica e filosofica». Sicché, «condensando» le ragioni che hanno portato Selezione a un milione di copie, si ha la formula: sintesi e chiarezza. Luciano Curino

Persone citate: Acheson, Barzini, Cronin, De Witt Wallace, Frank Capra, Gillo Dorfles, Ludina Barzini, Randolph Hearst

Luoghi citati: America, Italia, Milano, New York, Trinità