«Macchie di sangue «sella villa di Bergamo l'uccisione dei coniugi avvenne nei solai ? di Carlo Bianco

«Macchie di sangue «sella villa di Bergamo l'uccisione dei coniugi avvenne nei solai ? Scoperte dalla polizia scientifica nel «giallo» del biologo milanese «Macchie di sangue «sella villa di Bergamo l'uccisione dei coniugi avvenne nei solai ? BERGAMO — Carlo Bianco di San Secondo. 56 anni, e Paola De Stefani, cinquantaduenne, i cugini del biologo milanese trentottenne Eugenio De Paolini Del Vecchio, trovati morti ad un anno e mezzo dalla loro scomparsa avvolti in teli di plastica sotto una siepe della villa dei De Paolini a Ponteranica, presso Bergamo, sono stati quasi certamente uccisi dentro la villa. Indizi in questo senso sono stati rinvenuti dagli inquirenti che hanno compiuto un accuratissimo sopralluogo nella casa, scoprendo alcune macchioline sospette. Sarà l'ufficio del medico legale a stabilire se si tratta di sangue ed eventualmente di quale gruppo. Queste tracce sono state rinvenute nella mansarda della casa e più esattamente su alcuni stipiti e sul battente di. una porta. Le stesse appena visibili chiazze ci sarebbero sul corrimano della scala, come se qualcosa fosse stato trascinato lungo di essa. La ricerca accurata nell'abitazione, che era frequentata dal fratello dell'indiziato — Paolo De Paolini e dalla sua famiglia — è stata decisa dopo il viaggio a Roma di uno degli investigatori, il capitano Manenti dei carabinieri di Zogno. L'ufficiale si è recato nella capitale chiamato da una richiesta di testimonianza di un religioso dell'Ordine dei Sacramentini, la cui casa è attigua a quella dei De Paolini. Secondo quanto si è appreso il frate avrebbe raccontato di essere stato svegliato nel cuore di una notte da quello che gli sembrò uno sparo. A questo rumore, ne seguirono parecchi altri come di qualcosa che venisse trascinato, tonfi e un gran scrosciare di acqua. Furono proprio questi rumori, paradossalmente, a tranquillizzare il religioso che pensò come dei ladri avrebbero adottato maggiori precauzioni. Il teste ha anche precisato di non essere in grado di stabilire la data esatta ma che si trattava sicuramente del mese di gennaio da lui interamente trascorso a Ponteranica e che non era certo una sera di sabato eh/ altrimenti non si sarebbe stupito di sentire rumori dato che Paolo De Paolini era solito trascorrere il fine settimana nella villa. Altri accertamenti devono essere compiuti sulla natura di un foro scoperto su un pannello di legno di una stanza. Quanto prima il legno sarà rimosso per vedere se in corrispondenza anche il muro è bucato e se si tratta di un foro di pallottola. Ma. fatte tutte queste indagini, rimangono numerosi interrogativi per i quali cercare una risposta: dove sono stati, dalla sera dell'11 dicembre al momento del delitto, i coniugi romani ed Eugenio De Paolini Del Vecchio? Venivano te- nuti prigionieri o erano consenzienti nell'inscenare un falso rapimento allo scopo di ottenere denaro magari da amici e conoscenti? E se questa ipotesi dovesse essere verificata e se i tre si fossero nascosti nella casa di Bergamo, come mai non li vide nessuno malgrado, stando alla testimonianza dei frati. Paolo De Paolini Del Vecchio, fratello di Eugenio, si recasse sul posto quasi tutte le settimane? E' proprio a queste domande che deve rispondere l'inchiesta che vede Eugenio Del Vecchio (in carcere per l'omicidio del padre adottivo), indiziato del duplice omicidio senza però nessuna prova a suo carico. Certamente se il duplice delitto è stato compiuto nella casa è difficile sostenere che è opera di rapitori delusi per non avere avuto il riscatto, anche se la versione difensiva dell'indiziato, benché ai limiti del credibile, potrebbe spiegare anche questo. Saranno comunque molto presto i magistrati milanesi a dover cercare il bandolo di questo caso appena riceveranno tutti i dati dai loro colleghi di Bergamo. m. f,

Luoghi citati: Bergamo, Ponteranica, Roma, Zogno