Pechino accetta gli aiuti comunitari per le vittime delle calamità naturali di Manuel Lucbert

Pechino accetta gli aiuti comunitari per le vittime delle calamità naturali La siccità nella provincia di Hopei e le inondazioni nello Hupei Pechino accetta gli aiuti comunitari per le vittime delle calamità naturali NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE PECHINO — La decisione della Comunità Europea di fornire aiuti alimentari alla Cina è stata annunciata con eccezionale tempestività ieri mattina dall'agenzia Nuova Cina, la quale, abbandonando le riserve psicologiche e politiche del passato, rileva che questa assistenza è destinata a .soccorrere le province di Hopei e Hupei, colpite l'una dalla siccità, l'altra da inondazioni». L'aiuto è stato concesso, dice l'agenzia, .alla luce della situazione delle regioni in questione e delle loro possibilità». L'ammissione da parte del governo di Pechino che il Paese oggi come oggi non può promuovere con le sue forze il proprio sviluppo, e meno ancora far fronte da solo a catastrofi naturali di grande portata, è un fatto relativamente nuovo. Nel 1978 sono stati stabiliti contatti continui con il Programma della Nazioni Unite per lo sviluppo (Pnud), che ha una rappresentanza a Pechino. E' quindi finita l'epoca in cui il Quotidiano del Popolo poteva scrivere (come avvenne in occasione del terribile sismo di Tangshan, nel luglio '76) che «i terremoti servono a sviare la volontà rivoluzionaria delle masse». Pechino ammette oggi che, anche solo in modo transitorio, la natura può essere più forte dell'uomo. Con questo nuovo atteggiamento, la Cina accetta cosi quest'anno, contrariamente a quanto fece nel '76, l'aiuto materiale proposto dalle Organizzazioni della Croce Rossa di alcuni Paesi, dall'Unicef e dall'Organizzazione della Nazioni Unite per i soccorsi in caso di sinistro (Undro) dopo il terremoto che nel gennaio scorso ha colpito la regione di Dawu, nella provincia di Sichuen. Secondo Nuova Cina, l'aiuto finanziario fornito in questa occasione da alcune organizzazioni internazionali della Croce Rossa ammonterebbe a 173.320 franchi svizzeri. 87 milioni di lire, quello dell'Unicef a circa 300 mila franchi francesi. 60 milioni di lire, e quelli dell'Undro a 135 mila dollari. 135 milioni di lire. Il fatto che oggi la Cina accetti l'aiuto offerto dalla Comunità Europea è giustificato dalla grave situazione alimentare che regna da mesi nella provincia di Hopei, in¬ torno a Pechino, e in quella più centrale di Hupei. Secondo un'inchiesta svolta sul posto nel gennaio scorso da una missione dell' Undro, occorrerebbero sovvenzioni per circa 700 milioni di dollari, oltre 700 miliardi di lire, cioè il decuplo di quelle approvate dalla Cee, per far fronte alle conseguenze delle calamità naturali nelle due province. E V Undro ha avuto via libera dal governo cinese per sollecitare l'assistenza di alcuni Paesi che potrebbero fornirla. La siccità che imperversa nello Hopei dall'autunno scorso è la più grave degli ultimi 37 anni, colpisce oltre 13 milioni di ettari di terre coltivate e 15-23 milioni di persone. Tra i primi di novembre e la metà di febbraio le precipi- tazioni non hanno superato i 4,6 millimetri contro una media di 17 millimetri. La situazione nello Hupei è opposta: si sono registrate inondazioni quali non avvenivano da 27 anni. Almeno 6 milioni di persone sarebbero sinistrate, circa 20 milioni sarebbero minacciate dallo straripamento dello Yangtse. In totale, circa 40 milioni di cinesi sarebbero da mesi in una situazione materiale e alimentare precaria. Le autorità dello Hupei hanno recentemente fornito alcuni dati sulle conseguenze del disastro. In un rapporto all'Assemblea provinciale del popolo, il 23 febbraio scorso, il governatore, Han Ningfu, ha dichiarato che 3 milioni di persone sono state mobilitate •giorno e notte» per difendere le dighe minacciate dallo Yangtse. Alla fine di febbraio del 1980, soltanto l'80 per cento delle dighe travolte, secondo Nuova Cina, erano state ripristinate. Sempre secondo il governatore, la produzione agricola dell'80 è stata inferiore del 13 per cento circa a quella del '79. Particolarmente colpiti i raccolti dei cereali (meno 17 per cento rispetto al 1979) e del cotone (meno 30 per cento). Manuel Lucbert Copyrighl l-e Monde e per l'Iialia l» Stampi