«Niente scioperi del settore trasporti nei periodi di ferie, Pasqua e Natale» di Ezio Mauro

«Niente scioperi del settore trasporti nei periodi di ferie, Pasqua e Natale» Lo prevede il codice di autoregolamentazione che sarà approvato entro il mese «Niente scioperi del settore trasporti nei periodi di ferie, Pasqua e Natale» ROMA — Gran rapporto, ieri, del sindacato confederale per tentare di sbrogliare la matassa intricata del trasporto pubblico. Lama, Camiti e Benvenuto, insieme con i segretari delle categorie, hanno esaminato in una riunione convocata con urgenza lo stato delle vertenze aperte, e hanno discusso il codice di autoregolamentazione degli scioperi preparato dalla Federazione Cgil, Cisl e Uil dei trasporti. La riunione è durata più di quattro ore, ed è servita per definire le prossime scadenze di lotta, a cominciare dallo sciopero nazionale degli autoferrotranvieri fissato per il 26 marzo, mentre'qualcuno, come il segretario generale aggiunto della Filt-Cgil, Luciano Mancini, non ha escluso il ricorso, in una seconda fase, allo sciopero nazionale di tutto il settore dei trasporti (treni, navi, aerei). Intanto, il codice di autodisciplina dei sindacati di categoria è ormai pronto. Verrà discusso con i quadri sindacali il 25 marzo, in tre convegni interregionali fissati a Milano, Firenze e Reggio Calabria. Il 30, poi. si riuniranno a Roma i tre esecutivi per il varo definitivo. «La validità delle nostre azioni di lotta — dice il protocollo preparato dalla Federazione dei trasporti Cgil, Cisl e Uil — non è data soltanto dall'intensità dello sciopero, ma anche dalla misura del consenso popolare attorno alle rivendicazioni». E il consenso della gente va ricercato «anche attraverso il comportamento che il sindacato adotta per attenuare i disagi che le azioni di lotta possono arrecare ai cittadini». Gli scioperi, quindi, •devono essere studiati per pesare il più possibile e in maniera diretta sulle controparti, limitando le ripercussioni sull'utenza». Da questi principi generali è nato il «decalogo» di autoregolamentazione che le categorie hanno portato ieri alla riunione con Lama, Camiti e Benvenuto. Il codice esclude dagli scioperi «i periodi di intenso traffico», cioè le festività di fine anno, di Pasqua, delle ferie estive e delle elezioni. Niente scioperi, dunque, secondo il codice, dal 15 dicembre al 5 gennaio, dall'inizio dell'ultima settimana di luglio alla fine della prima settimana di settembre, nella settimana che precede e segue la Pasqua e le scadenze elettorali nazionali. In più, la titolarità a 'dichiarare, sospendere o revocare» lo sciopero è riservata alle strutture nazionali di categoria, d'intesa con la Federazione Cgil, Cisl e Uil, per gli scioperi nazionali; alle strutture regionali di categoria e provinciali di categoria, per B'i scioperi locali. Il primo sciopero, per qualsiasi tipo di vertenza, non può superare le 24 ore, dice il «codice., mentre gli scioperi successivi al primo, per la stessa vertenza, non possono superare le due giornate di lavoro. I preavvisi, infine, sono fissati «in un minimo di otto giorni». Il codice dei trasporti marcia ormai speditamente verso l'approvazione definitiva da parte della categoria. Ieri, il segretario confederale della Cgil. Silvano Verzelli, ha avanzato la proposta di estendere l'autodisciplina anche agli altri servizi essenziali, a cominciare dagli ospedali. La discussione, nella riunione di ieri, si è però allargata alle varie ipotesi di disciplina delle forme di lotta portate avanti in questi giorni dalle forze politiche. In proposito, il sindacato ha confermato la sua opposizione a ogni forma di regolamentazione per legge, ribadendo la scelta fatta da tempo a favore dei codici di autodisciplina. Rimangono differenziazioni, tra Cgil, Cisl e Uil, in merito alla proposta avanzata dal capogruppo democristiano, Gerardo Bianco, di inserire le regole di autodisciplina nei contratti per i pubblici dipendenti, in modo da renderle vincolanti per tutti coloro (sindacati autonomi compresi) che sottoscrivono i contratti. Questa posizione è sostenuta dalla Uil, mentre la Cisl — e lo ha confermato ieri anche Camiti — è contraria, come pure la Cgil. Mentre il sindacato discute, e porta avanti nel settore «caldo» dei trasporti il codice di autodisciplina, il dibattito sulla regolazione dello sciopero continua anche tra le forze politiche. La de. con il capogruppo Gerardo Bianco, af¬ ferma di •attendere concrete risposte dal governo», ma intanto sostiene l'iniziativa assunta con la presentazione dell'interpellanza che invita il governo a non considerare conclusi i contratti dei pubblici dipendenti se non contengono norme di autoregolamentazione degli scioperi. Su questa proposta, il direttivo del gruppo parlamentare socialista darà una risposta stamane, dopo che i capigruppo alla Camera e al Senato, Labriola e Cipellini, hanno affrontato ieri il problema con il segretario del psi, Craxi. La de chiede che nei prossimi giorni si svolga un incontro tra i quattro capigruppo della maggioranza, per trasforma¬ re l'interpellanza democristiana in una mozione comune, di indirizzo politico rivolto al governo. Dall'interno della maggioranza, però, i socialdemocratici premono perché si arrivi ad una vera e propria regolamentazione per legge della materia. Lo chiede il vicesegretario del psdi, Puletti, sulYUmanità, l'organo del partito ('occorre una legge organica che possa valere per i lavoratori della Federazione sindacale, e per gli autonomi»), mentre il capogruppo del psdi alla Camera, Reggiani, sostiene che deve essere il governo •ad assumere l'iniziativa tecnica legislativa». Ezio Mauro

Luoghi citati: Firenze, Milano, Reggio Calabria, Roma