Scotta «Soyuz 81», le manovre degli eserciti dell'Est in Polonia
Scotta «Soyuz 81», le manovre degli eserciti dell'Est in Polonia Mosca ha preavvertito gli Usa dell'inizio delle operazioni Scotta «Soyuz 81», le manovre degli eserciti dell'Est in Polonia Vi sono impegnati 25.000 uomini - Le operazioni anche in Germania Est, Urss e Cecoslovacchia - Vertice in località segreta del comandante supremo Kulikov col premier polacco VARSAVIA — Forze di terra e di mare del Patto di Varsavia hanno dato inizio a manovre simulate e sul terreno in Polonia, Urss, Germania dell'Est e Cecoslovacchia: le operazioni, di cui non si conosce la durata, sono denominate «Soyuz '81». Fonti militari della Nato a Bruxelles hanno espresso l'opinione che si tratti soprattutto di esercitazioni simulate con l'impiego di meno di venticinquemila uomini. E' questa la cifra massima d'impiego di truppe che non obbliga il Patto di Varsavia a dare alla Nato formale notifica preventiva in base agli accordi di Helsinki del 1975. Una fonte della Nato ha detto: «Riteniamo che si tratti principalmente di manovre simulate con l'impiego effettivo di alcuni reparti solo in fasi particolari o in zone speciali: per esempio una esercitazione a fuoco reale, un lancio di paracadutisti o l'attraversamento di un fiume». Il funzionario Nato ha ammesso che le fonti occidentali, a quanto pare, erravano quando all'inizio del mese ipotizzarono un largo impiego di truppe, ma ha affermato che manovre pili ampie «sul terreno» potrebbero svolgersi in tempi successivi. A Washington il portavoce del Dipartimento di Stato ha confermato che i sovietici in una comunicazione agli Stati Uniti hanno lanciato capire che alle manovre avrebbero partecipato meno di venticinquemila uomini (e che quindi non vi era bisogno di notifica ufficiale alla Nato). Nell'annunciare le manovre il giornale del poup Trybuna Ludu comunica che il primo segretario del partito Stanislaw Kania e il primo ministro e mini¬ stro della Difesa generale Wojcieck .Taruzelski hanno incontrato (in una località che non è precisata) il comandante in capo degli eserciti del Patto di Varsavia, maresciallo Victor Kulikov, il capo di Stato Maggiore del Patto, generale Natoly Gribkov e il primo vice capo dell'ufficio politico dell'Armata Rossa e della marina sovietica, generale Genadiy Srechin. Alla riunione hanno anche partecipato i vice ministri della difesa nazionale di Polonia generali Florian Siwicki, .lozef Urbanowicz, Eugeniusz Molczyke e .Tozef Baryla. Inoltre era presente un rappresentante del comandante in capo del Patto di Varsavia presso l'esercito polacco. Trybuna Ludu dice che l'incontro si è svolto in «una atmosfera amichevole e cordiale»; è stato sottolineato che «l'esercito polacco con quello sovietico e con gli altri eserciti del Patto di Varsa- via sarà un baluardo infallibile in difesa della pace e del socialismo». Quando circa due settimane fa si parlò per la prima volta delle manovre del Patto di Varsavia, gli osservatori occidentali dissero che era un'operazione normale in questo periodo dell'anno, quando i reparti sono portati al massimo dell'efficienza addestrativa prima del congedo dei militari di leva. Alle manovre il giornale dell'esercito polacco Zolnierz Wolnosci aveva dedicato martedì un'intera pagina, facendo la cronologia delle esercitazioni del Patto di Varsavia dal 1962 e promettendo ai lettori «altre e più ampie informazioni nel corso delle esercitazioni "Soyuz '81"». Sugli sviluppi della situazione interna polacca c'è da segnalare il minacciato sciopero d'avvertimento per venerdì dei lavoratori del legno, mentre i contadini hanno dato l'avvio ad una nuova campagna per ottenere un sindacato indipendente. A Varsavia si è concluso il congresso del «partito democratico» col siluramento, pare, del presidente Tadeusz Mlynczak e due dei suoi vice. Solo tre esponenti della precedente direzione sono stati rieletti. Il partito ha approvato una serie di risoluzioni che chiedono riforme nel governo e la modifica della legge elettorale. Il «partito democratico», che conta centomila iscritti circa, in massima parte intellettuali e imprenditori o commercianti è il più piccolo dei tre del «Fronte nazionale» dominato dal partito comunista. A Bydgoscz i coltivatori che hanno occupato la sede del «partito dei contadini uniti» hanno aggiunto alle loro richieste quella del riconoscimento della qualifica di coltivatori «privati».
Persone citate: Florian Siwicki, Genadiy Srechin, Kulikov, Natoly Gribkov, Stanislaw Kania, Tadeusz Mlynczak, Victor Kulikov
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