Marco Bonat-Cattin sarà ancora interrogato sul sequestro Moro

Marco Bonat-Cattin sarà ancora interrogato sul sequestro Moro Marco Bonat-Cattin sarà ancora interrogato sul sequestro Moro TORINO — Marco DonatCattin sarà di nuovo sentito dai giudici romani Tmposimato e Priore che indagano sul caso Moro. Donat-Cattin si era già trovato dinanzi ad Imposimato e Priore mercoledì scorso: aveva risposto a tutte le domande sui rapporti tra Brigate rosse e la sua organizzazione al tempo del sequestro e omicidio di Moro e aveva negato di aver partecipato, come invece aveva sostenuto il pentito Roberto Sandalo, a una riunione dei capi delle due formazioni terroristiche. Imposimato e Priore avevano chiesto a Marco quel che sapeva di una «certa arma» che «c'entra col terrorismo romano». Secondo il difensore di Donat-Cattin, avvocato Chiusano, il teste (in questa qualità era interrogato l'ex leader di Prima linea) aveva replicato in maniera esauriente pure a questo quesito. Cosi Chiusano aveva commentato gli esiti del lungo interrogatorio: «Credo che gli inquirenti siano rimasti soddisfatti di quanto ha detto il mio cliente». Risulta quindi strano che Donat-Cattin debba ancora essere sentito dai giudici di Roma. Che cosa ha di nuovo da raccontare il terrorista? C'è qualche collegamento tra l'interrogatorio della settimana scorsa e il blitz che, sabato, ha portato in galera alcuni presunti brigatisti di Salerno, che avrebbero, anche se sembra marginalmente, avuto a che fare col caso Moro? C'è un rapporto diretto tra quanto ha detto Donat-Cattin e l'arresto, operato a Roma sempre sabato, di Claudio Daguanno, dipendente del Cnen, con l'accusa di aver militato in Prima linea? A tutti gli interrogativi gli inquirenti hanno risposto con secchi «no». Ha detto il giudice istruttore Laudi, che in questi giorni ha continuato a interrogare Marco, ufficialmente su questioni generali e di scarso conto: -Nessun legame tra l'interrogatorio di Imposimato e Priore e gli arresti di Salerno e Roma». T dubbi, però, soprattutto alla luce della notizia di una prossima venuta a Torino degli inquirenti del caso Moro, hanno ripreso consistenza. Sembra che l'ex capo di Prima linea si sia molto irritato nel leggere domenica su alcuni giornali che l'arresto del Daguanno potrebbe essere stato causato da una sua confessione, c. giac.

Luoghi citati: Roma, Salerno, Torino