Ragazza in auto con un amico uccisa dal colpo sparato da un carabiniere di Remo Lugli

Ragazza in auto con un amico uccisa dal colpo sparato da un carabiniere L'altra notte in una strada solitaria nel Bergamasco Ragazza in auto con un amico uccisa dal colpo sparato da un carabiniere I militari stavano compiendo un appostamento per catturare l'autore di un'estorsione - Secondo la versione ufficiale un proiettile di pistola diretto a un delinquente in fuga ha sfiorato una roccia e di rimbalzo ha colpito mortalmente la giovane ventenne seduta in macchina DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BERGAMO — Una ragazza di diciannove anni, che la scorsa notte era in compagnia di un giovane su un'auto ferma, in un luogo appartato, è stata uccisa da un proiettile sparato dai carabinieri. Sul meccanismo ci sono versioni diverse, lo stesso accompagnatore della giovane ne ha date due, discordanti. La vittima è Luciana Nodari. avrebbe compiuto i venti anni in giugno. Abitava a Selvino, nella media Val Seriana, una località di villeggiatura a quasi mille metri di quota. Viveva con i genitori, Giovanni Nodari, 54 anni, operaio, la madre Amabile Salvalai e le sorelle Bruna e Silvana, di 15 e 11 anni; un'altra. Lidia, di 23 anni, è sposata. Era fidanzata con Lucio Milani, pure abitante a Selvino. Si sarebbero sposati in giugno. Lunedì sera Luciana, accompagnata dalla sorella Bruna, va a far visita al fidanzato, a piedi. Alle 23 le due ragazze s'avviano per rincasare. Sulla strada vengono raggiunte dall'auto di un amico, Giancarlo Gritti, 19 anni, amico anche di Lucio Milani, che abita nel fondovalle, a Nembro, carabiniere ausiliario attualmente in licenza. Il Gritti offre loro un passaggio e le accompagna a casa, ma mentre Bruna va subito a letto, Luciana accetta di andare con l'amico a fare un giro in auto. Scendono lungo la provinciale che va verso Zogno e si fermano, a un chilometro dal paese, all'inizio di una stradicciola lunga poche decine di metri. E' qui che accade l'incidente. Versione carabinieri, detta dal colonnello Martorelli. comandante il gruppo, e dal maggiore Risso, comandante il reparto operativo. Un indu¬ striale, Mario Ghisalberti, titolare delle acque minerali Prealpi, da tempo riceveva lettere estorsive. Gli si chiedevano cinquanta milioni, il pacchetto contenente la prima quota di quindici milioni avrebbe dovuto lanciarlo dalla sua auto, sulla strada Zogno-Selvino, tra le 23 e le 24 di lunedi, ad un segnale luminoso. I carabinieri vanno con auto civili al posto dell'industriale, quando vedono il segnale lanciano a terra un pacco che contiene carta. La prima auto si ferma poco più avanti. Mentre il delinquente abbranca il pacco, sopraggiungono altre due auto. I carabinieri scendono e intimano l'«alt», l'uomo fugge spa-. rando alcuni colpi. Si dirige verso la stradina dove è ferma la «127» dei due giovani. Un proiettile sparato dalla rivoltella di un sottufficiale va a colpire un macigno che è sul bordo della strada, sulla destra della vettura, rompe il vetro anteriore e colpisce la ragazza. Il fuggitivo fa perdere le sue tracce. Prima versione di Giancarlo Gritti, resa nella notte, po- co dopo il fatto, ad un giornalista del!'.Eco di Bergamo», forse credendolo un carabiniere: «Ho visto fermarsi un'auto dietro la mia e ho accennato ad una manovra per ripartire perché temevo che fossero banditi. Poi ho sentito l'alt e mi sono fermato. A questo punto ho udito sparare e la ragazza che era alla mia destra è stata colpita e mi è caduta addosso». Seconda versione, data a me ieri pomeriggio, a casa sua: -Eravamo sull'auto ferma a luci spente. E'arrivata un'altra macchina alle mie spalle, ho visto scendere gente e ho sentito sparare, quattro o cinque colpi. Ho messo in moto cercando di iniziare la manovra per andarmene, ma ci hanno intimato: "Scendete con le mani in alto". Io ho ubbidito, Luciana stava forse per farlo. Mentre ero fuori con le mani alzate, ho sentito ancora uno o due colpi di rivoltella e andare in frantumi un vetro della macchina. Uno dei carabinieri mi ha preso per il bavero, mi ha trascinato verso le loro macchine (nel frattempo ho visto che ce n'erano tre), ma io mi sono divincolato e sono corso da Luciana e l'ho vista colpita. Ho sentito uno dei carabinieri dire: "Ho ucciso la ragazza". I carabinieri l'hanno caricata a bordo di 7ina "Giulia" e l'hanno portata all'ospedale, a Bergamo, ma quando vi è giunta era già morta*. L'inchiesta della magistratura è affidata al sostituto procuratore Battila. Un primo riscontro necroscopico avrebbe accertato che il proiettile è entrato sotto la scapola destra ed è uscito sotto la mammella sinistra. Una traiettoria che potrebbe provare il rimbalzo dalla roccia. Remo Lugli

Persone citate: Eco, Giancarlo Gritti, Giovanni Nodari, Gritti, Luciana Nodari, Lucio Milani, Mario Ghisalberti, Martorelli

Luoghi citati: Bergamo, Nembro, Selvino, Zogno